Vi è una politica urlata, scomposta, sovente vuota di contenuti e interessata esclusivamente al perseguimento di un posto al sole, alla salvaguardia di prebende e privilegi, alla ricerca spasmodica di chissà cosa e chissà come. Poi, oltre a siffatta ridda di carrieristi, trova anche spazio, quasi sempre in un angolino e lontano dai riflettori della notorietà e dei salotti, chi interpreta la politica come passione, spirito di servizio, reciproco confronto. Da gruppo di semplici cittadini che ci accingiamo a scrivere queste poche righe, senza tessere di partito in tasca e benefici economici o di altro genere da tutelare, non possiamo esimerci dal commentare quanto accaduto domenica scorsa, in occasione del rinnovo del Consiglio provinciale di Cosenza. A dire il vero, un appuntamento più che altro passato inosservato nella pubblica opinione e riservato solo agli amministratori ed addetti ai lavori, poiché agli stessi cittadini non è stato consentito di esprimere la propria preferenza, aumentando così il vulnus democratico e la disaffezione nei confronti delle istituzioni. Tuttavia, a fronte della cosiddetta “elezione tra eletti” comunque avvenuta, si resta basiti dal constatare come la città di Corigliano Calabro, la più grande e popolosa del territorio provinciale, sia da oggi priva di un rappresentante in seno all’Assise cosentina. Fino ad oggi, erano ben due i concittadini con ruoli di responsabilità: i consiglieri comunali Franco Bruno e Gioacchino campolo. Riteniamo, pur consapevoli del depotenziamento delle competenze delle Province e quindi della crescente difficoltà a dare risposte tangibili alle popolazioni, che entrambi abbiamo svolto con dedizione e competenza le rispettive funzioni, intervenendo ripetutamente su svariate questioni d’interesse territoriale e non facendo mai sfigurare la comunità d’appartenenza. Da oggi, purtroppo, non sarà più così. Ed è davvero un peccato che questo sia dovuto accadere probabilmente per questioni di bassa lega e di piccoli interessi personali, a discapito della città e della sua immagine. Nel mentre campolo, esponente di Forza Italia, siede in Consiglio comunale nelle fila dell’opposizione, Bruno è consigliere di maggioranza, eletto in una lista civica a sostegno dell’attuale Amministrazione. Davvero paradossale e difficilmente decifrabile la volontà, tra i banchi della maggioranza, di non aver voluto puntare in blocco, com’era giusto e comprensibile, sull’uscente Franco Bruno, bensì di disperdere i voti tra più candidati, con il risultato di non eleggere nessuno. Anche perché quest’ultimo ha ricoperto il delicato e importante ruolo di vice presidente dell’Ente Provincia, esercitando lo stesso con garbo, generosità, altruismo, a detta di tutti, registrando consensi e attestati di stima in numerosi comuni del territorio per la sua capacità di essere sempre disponibile, d’intervenire celermente, di adoperarsi anche quando le questioni poste non erano di sua specifica competenza pur di dare risposte al territorio. E quando ci vorrà, d’ora in poi, per avere un altro vice presidente della Provincia espressione di Corigliano e della Sibaritide? La mancata elezione di Franco Bruno si configura come una sonora sconfitta per la maggioranza, per la città, per il comprensorio, anche se qualcuno non lo ammetterà mai. Bene ha fatto il sindaco di Rossano, nonostante la città bizantina ha comunque eletto un suo consigliere provinciale, ha commentare in modo deciso il catastrofico risultato di tali elezioni. Non è certamente Franco Bruno ad aver perso una poltrona o un pennacchio, ma tutta Corigliano, che grazie alla sua presenza aveva acquisito visibilità in ambito sovra-comunale ed avviato un percorso virtuoso. Siamo comunque convinti che Franco Bruno, con la sua grande umanità e le sue indiscusse doti di onestà, coerenza ed umiltà, avrà modo di proseguire il suo impegno politico-istituzionale che tanti di noi comuni cittadini da sempre gli riconosciamo. |