Sit-in, nella mattinata di martedì 20 dicembre, dinanzi alla sede Inps di Rossano per dire NO alla chiusura del CML (Centro Medico Legale). Alla manifestazione di protesta, nonostante la pioggia, hanno preso parte diversi amministratori locali, rappresentanti di diverse sigle sindacali, movimenti spontanei e, soprattutto, numerosi cittadini. Il CML, come annunciato dall’Inps nei giorni scorsi, sarà trasferito a Cosenza creando non pochi disagi per le popolazioni dei diversi comuni dell’intera fascia jonica cosentina e, specialmente, per quelle categorie svantaggiate. Un territorio che, di volta in volta, sta perdendo pezzi e sedi importanti: l’ultima della serie la chiusura dello storico tribunale di Rossano che, dal mese di settembre 2013, è stato accorpato a quello di Castrovillari. I cittadini, ormai, sono stanchi di determinate decisioni da parte della classe politica e non solo. Questi, negli ultimi anni, hanno dovuto assistere, inermi, a diverse scelte che, purtroppo, hanno penalizzato ulteriormente l’intera Piana Sibari. La gente è scesa nuovamente in piazza, dopo la manifestazione di protesta dello scorso 13 dicembre nella città bizantina per rivendicare il diritto alla salute in occasione del consiglio comunale straordinario e monotematico sulle problematiche della sanità pubblica nella Sibaritide, per dire NO, questa volta, allo scippo di un’altra sede importante. Gli abitanti del territorio chiedono, a gran voce, di vedere riconosciuti i propri diritti e di vivere, soprattutto, in una società dove possano esserci più servizi e meno disservizi. A tal proposito, il sindaco della città bizantina, Stefano Mascaro, e il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, hanno deciso di raggiungere Roma per incontrare direttamente il Ministro del Welfare Giuliano Poletti, al fine di scongiurare la chiusura del Centro Medico Legale presso la sede Inps di Rossano. |