Nella nostra Città, purtroppo, è del tutto evidente come ci siano priorità di prima e seconda fascia. E’ appena il caso di ricordare, infatti, l’estrema carenza di servizi destinati ad essere usufruiti da particolari fasce della popolazione. Mi riferisco, nello specifico, alle famiglie con bambini. In qualsiasi paese civile che si rispetti, tali famiglie, dovrebbero essere poste in condizione di potere ricevere qualcosa in cambio dei numerosi tributi, tasse e gabelle varie versati al Comune. Per esempio, è lampante la grave carenza di parchi, aree verdi e campi da gioco tali da essere destinati a tale fascia della popolazione. Il parco Luzzi (senza volere addentrarsi nelle condizioni in cui versa tanto da avere costretto, l’anno scorso, il Kiwanis club a ristrutturarne privatamente il pontile) non è sufficiente a soddisfare la domanda di una Città composta da 40’000 abitanti e suddivisa tra numerose frazioni su un territorio vasto 200 km quadri. Del resto, non si può pretendere che famiglie di Cantinella o di Piana Caruso debbano recarsi fino allo Scalo di Corigliano solo per godere di un’aerea verde attrezzata. Eppure proprio la vastità del nostro territorio, e la presenza di innumerevoli spazi verdi spesso incustoditi e affatto manutenuti, avrebbe dovuto essere un vantaggio per individuare zone da riconvertire e potere permettere a tali famiglie di portare i propri ragazzi in aree verdi attrezzate e ben pulite. Come se non bastasse, in un periodo di crisi come questo, bisognerebbe andare incontro anche e soprattutto a quelle famiglie le quali pagano le tasse con molti sacrifici e non possono permettersi di iscrivere i propri figli in piscina, a calcetto o altro. Eppure, l’individuazione di tali spazi e la loro riconversione ad aree verdi attrezzate e parco giochi avrebbe avuto un impatto irrisorio sul bilancio comunale. La manutenzione del verde, infatti, potrebbe essere effettuata dalla ditta che si occupa della pulizia delle strade mentre il costo dell’illuminazione pubblica sarebbe del tutto marginale. Inoltre, le attrezzature di gioco potrebbero essere acquistate da attività commerciali in cambio della sponsorizzazione di tali aree e, magari, di una piccola riduzione sui tributi comunali. Così come, ad esempio, la manutenzione e la custodia, anche notturna, del parco Luzzi potrebbe essere affidata ad una ditta che somministra cibi e bevande. I cittadini avrebbero, così, non solo una struttura regolarmente manutenuta e custodita notte e giorno a costo zero, e che eviterebbe scempi quali quelli avvenuti recentemente nottetempo, ma anche la possibilità di usufruire di un servizio bar/tavola calda interno al parco. Cosa è stato fatto di tutto ciò fin’ora? Nulla o molto poco. Mancherebbero i soldi. Allora, visto che mancherebbero i soldi, davvero pochissimi, perfino per finanziare queste semplici idee, ne approfitterei per spiegarvi in poche righe come si spendono i soldi a Corigliano. Dall’insediamento di Geraci ad oggi, il Comune ha speso, tra le altre cose, approssimativamente 1 milione e 100 mila euro (2 miliardi e 200 milioni delle vecchie lire) per il servizio di vitto e alloggio ai cani randagi, servizio, tra l’altro, in proroga dal lontano 2012. Poco meno di 27 mila euro di media pagati ogni mese per mantenere cani randagi. Sono stati spesi, tra gli altri, 524 euro per offrire rinfreschi, 20’000 euro (da gennaio 2016) per rimborsare le spese di trasferta ai due assessori non residenti sul territorio, 3’000 euro per organizzare cene al castello, 2’900 euro per restaurare proiettori cinematografici ed abbinarci, pure, l’impianto stereo dotato di mixer e microfono, 3’660 euro per la serata di “miss cinema” a Schiavonea e oltre 10’000 euro l’anno per l’addetto stampa. Quanto è stato speso per il sociale da questa amministrazione comunale?
Enzo Claudio Gaspare Siinardi |