Anche perché sollecitati da vari cittadini, abbiamo cercato di capire i fenomeni che hanno originato la presenza di cinquanta immigrati adulti , allo stato ospitati in una struttura a Corigliano Scalo zona Cannata. Le suddette presenze non possono essere giustificate né alla luce del progetto Sprar (al quale il comune ha aderito mediante la previsione di accoglienza di trenta persone) né, tantomeno, sotto il programma destinato all’accoglienza dei 129 minori non accompagnati, attualmente presenti nel nostro Comune. Giorno 31 del mese di ottobre, previo appuntamento fissato con il vicesindaco Francesco Oranges e l’assessore alle politiche sociali Marisa Chiurco, ci siamo recati nelle sede del Comune e siamo stati ricevuti solo dal vicesindaco, al quale abbiamo espressamente chiesto in che tipo di sistema di accoglienza fossero stati accolti i cinquanta immigrati in questione. Purtroppo, lo stesso non poteva delucidarci poiché la vicenda è stata seguita dall’assessore preposto, Marisa Chiurco. Raggiunta telefonicamente, l’assessore dichiarava di non conoscere nemmeno lei di che tipo di sistema d’accoglienza si trattasse. A questo punto, il consigliere comunale M5S Francesco Sapia contattava direttamente la dott.Tarsia, capo di gabinetto della prefettura di Cosenza, la quale lo informava che a Corigliano è sorto un CAS che ha consentito di ospitare ,per il momento ,cinquanta immigrati adulti. All’espressa domanda se il numero degli immigrati ospitati fosse stabilito e non variabile, in base alla risposta data dalla dott. Tarsia ci si è resi conto che il numero è indefinito ed indefinibile . Per completezza di argomentazione, è importante sottolineare che i CAS (centri di accoglienza straordinari )sono creati al fine di sopperire alla mancanza di posti in strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti. Tali strutture sono individuate dalle prefetture, in convenzioni con cooperative, associazioni e strutture alberghiere ,sentito l’ente locale nel cui territorio la struttura è situata. La permanenza dovrebbe essere limitata al tempo strettamente necessario al trasferimento del richiedente nelle strutture di seconda accoglienza , ma stante l’ emergenza immigrazione ad oggi costituiscono modalità di ordinaria accoglienza. Considerata l’emergenza immigrazione che l’Europa( e l’Italia in prima linea) sta vivendo, il numero di presenze sul territorio di Corigliano, tramite questo sistema di accoglienza, è destinato a salire. Il consigliere comunale M5s Sapia , inoltre, giorni addietro ha protocollato regolare richiesta di convocazione della commissione Servizi Sociali, per discutere le tematiche riguardanti gli immigrati, ritenendo che ciò fosse doveroso dopo ben dodici sbarchi. Infine ,ma non per ultimo, vorremmo sottolineare la poca trasparenza dell’assessore Chiurco, e dell’amministrazione tutta, nel non rendere partecipe la popolazione di tale situazione, che inevitabilmente interessa e si ripercuote su tutto il tessuto sociale della comunità. A nostro avviso, il Comune di Corigliano non è in grado di offrire adeguata e corretta accoglienza ad un numero di persone maggiore di quello che è già presente sul territorio e che comunque supera anche il parametro stabilito del tre per mille (per detto parametro normativo, Corigliano, in base alla sua popolazione, dovrebbe ospitare tre soggetti ogni mille abitanti).
Movimento 5 Stelle Corigliano Calabro |