Nella giornata del 31 ottobre u.s. la Compagnia dei Carabinieri di Corigliano Calabro (CS) ha condotto un’attività di polizia che ha consentito di sottrarre una donna, e i propri figli minori, dai maltrattamenti che subivano dal proprio convivente. La peculiarità del caso è che la giovane donna vittima degli abusi, di origine rumena, molto intimorita aveva confidato telefonicamente ai propri famigliari in Romania la sua situazione, chiedendo aiuto agli stessi, avendo peraltro subito nella mattinata minacce di morte. Nel corso della mattina i genitori della donna hanno così deciso di informare le autorità di polizia di quel Paese di quanto appreso, non avendo la vittima il coraggio di denunciare. Immediatamente la polizia Rumena, attraverso il canale di cooperazione internazionale Interpol ha contattato la Sala Operativa Internazionale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia a Roma - struttura “interforze” del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che opera nell’ambito della Direzione Centrale della polizia Criminale, che svolgendo un ruolo di primaria importanza nel supporto e raccordo delle molteplici attività di polizia in continua sinergia con i collaterali organismi di polizia esteri, attraverso i canali di cooperazione Interpol, Europol e S.I.Re.N.E. Gli operatori del Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia hanno quindi tempestivamente avvisato i Carabinieri di Corigliano Calabro (CS) chiedendo di avviare tutte le procedure utili al rintraccio della donna. Ricevuta la segnalazione, la Centrale Operativa della Compagnia dei Carabinieri di Corigliano (CS) localizzava l’esatto appartamento ove la donna era domiciliata indirizzando le pattuglie presenti sul territorio, che prontamente la rintracciavano unitamente al convivente, il quale veniva fermato e accompagnato in caserma per gli accertamenti di rito. L’uomo veniva quindi denunciato in stato di libertà all’A.G. per il reato di maltrattamenti in famiglia, mentre la donna e i due figli minori venivano presi in custodia e affidati ad una struttura protetta specializzata in casi di maltrattamento.
Il costante raccordo tra i Carabinieri di Corigliano Calabro ed il Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia a Roma ha, dunque, permesso di chiudere il cerchio con il positivo soccorso della donna e denunciare il responsabile dei maltrattamenti (nello specifico, grazie ai contatti telefonici intrattenuti in tempo reale con le autorità rumene e italiane, ed al successivo lavoro di raccordo informativo, si è riusciti ad indirizzare l’azione per la positiva soluzione del caso). |