Generalmente, allorquando una pubblica iniziativa registra un esito positivo, gli organizzatori della stessa non possono che dirsi soddisfatti, auspicando un ulteriore successo nell’immediato futuro. Atteggiamento comprensibile e degno di nota, soprattutto se trattasi di manifestazioni d’interesse sociale e collettivo. Tuttavia, a volte, si profilano sentimenti contrastanti, e così alla gioia per il numero di adesioni e consensi ricevuti si unisce il rammarico per tutto che ne è la causa. È il caso dell’Associazione “Generaazioni”, che nelle parole del suo poliedrico presidente, Alfonso Falcone, traccia un bilancio di quanto finora realizzato e formula una proposta di carattere generale. “Nei giorni scorsi, così come annunciato, abbiamo portato a compimento il secondo appuntamento della nostra iniziativa denominata Sportello della Solidarietà. Centinaia di cittadini d’ogni età e residenti in lungo e largo nel territorio comunale (dallo Scalo al Centro storico, da Schiavonea a Cantinella a tutte le altre frazioni) – spiega Falcone – si sono presentati presso la nostra nuova sede, situata in via Sandro Pertini allo Scalo, per ricevere in consegna gratuita alcune confezioni di derrate alimentari e capi di vestiario, come peraltro accaduto già nel precedente mese di settembre. Analogo appuntamento è in programma per il prossimo 26 ottobre, sempre secondo le medesime modalità. Ora, una riflessione è d’obbligo, e desideriamo esternarla dopo un attento e proficuo dibattito avvenuto tra tutti i nostri associati. Se da una parte – spiega il presidente di “Generaazioni” – si esprime soddisfazione per la massiccia partecipazione all’iniziativa ideata dal nostro sodalizio, trattandosi di uno Sportello permanente a disposizione della collettività, finora inedito in loco, dall’altra questo dato non può che suscitare in tutti noi, per la gran parte giovani e fortemente motivati da un profondo desiderio di cambiamento, un grande senso di tristezza nonché di sconcerto. Vedere così tanti padri di famiglia, molti dei quali fino a poco tempo con un regolare lavoro e tanta voglia di vivere, presentarsi quasi mortificati a chiedere qualcosa da mangiare per i propri figli, in uno stato di perduta serenità e disarmante frustrazione, rende davvero il quadro del contesto sociale nel quale è avvolta la nostra città, a causa della crisi nazionale e della disoccupazione sempre più in aumento ma anche da fattori tutti locali che amplificano questo allarmante fenomeno”. “Come Associazione – prosegue Falcone – certamente continueremo ad essere impegnati su questo fronte, ma non possiamo esimerci dall’esternare un concetto: chi fa volontariato non può sostituirsi alle Istituzioni ed essere lasciato solo. Riteniamo, pertanto, che a Corigliano debba essere costituito al più presto un tavolo di confronto tra le preposte Istituzioni (Comune in primis, col settore Servizi Sociali), la Chiesa con le sue numerose realtà parrocchiali e le Associazioni che, alla nostra stregua, operano nel campo del volontariato e della solidarietà. È necessario attivare una concreta concertazione tra le diverse parti sociali, con il coinvolgimento della società civile, per cercare d’individuare interventi condivisi al fine di alleviare i disagi delle sempre più numerose famiglie in difficoltà presenti nel tessuto sociale cittadino”. |