Corigliano Domani entra nel merito della vicenda legata al palazzetto dello sport sito in contrada Brillìa chiedendo che si arrivi ad un regolare bando per la gestione in affidamento della struttura. L’intervento del movimento presieduto da Claudio Malavolta arriva a margine dell’ultimo capitolo che ha interessato la “migrazione” della società Corigliano Volley dal palasport, dopo mesi di tribolazioni dovute al fatto che la struttura stessa è stata dedicata ad ospitare gli extracomunitari arrivati, nel tempo, sulla costa locale. Ad oggi, difatti, la blasonata società pallavolistica cittadina ha deciso di levare le tende, chiedendo anche di poter giustamente rientrare nel possesso delle attrezzature che sono dentro il palazzetto. «La questione che riguarda il Pala Corigliano è poco chiara – dice Malavolta – non si è ben capito come chi di dovere intenda agire, anche in virtù del fatto che ci sono diverse richieste d’affidamento in gestione, riguardanti la struttura in questione, presentate dalla società Corigliano Volley nei tempi e nei modi consoni ai regolamenti comunali. Ciò che noi chiediamo è che si arrivi ad un regolare bando d’affidamento, così da lasciare la struttura sempre operativa e poterne gestire la disponibilità». Il presidente del movimento Corigliano Domani, difatti, tiene a precisare la distinzione netta tra gestione e utilizzo dell’impianto: «Non importa a quale società venga affidato il palazzetto, ma è importante che si determini chi deve gestirlo per evitare che si arrivi a contrasti tra club sportivi locali che, in assenza di un’adeguata regolamentazione, finiscono per cozzare su come gestire spazi e orari. L’utilizzo dell’impianto – dice Malavolta – deve infatti essere garantito, nei limiti del possibile, ad ogni realtà sportiva cittadina che ne faccia richiesta, ma la responsabilità della gestione va invece affidata ad un solo soggetto tramite regolare bando che offra al Comune opportune garanzie. Visto che dal Municipio stanno dimostrando di non riuscire a gestire il palasport, che si proceda quindi con il bando – chiude Malavolta – così da non disperdere il potenziale che la struttura stessa possiede».
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