Ricordi che si perdono negli evi lontani fanno da cornice ad un’avvincente storia d’amore tra due giovinetti, sbocciata sotto la coltre protettiva di una rigogliosa pianta. Eppure, non ci si trova dinanzi ad un libro autobiografico, bensì ad un’opera omnicomprensiva, nella quale trovano ampio spazio e la sconfinata fantasia dell’Autrice, capace di dare voce e volti ai due protagonisti, e i reali riferimenti, già presenti nelle sue precedenti pubblicazioni, alle innumerevoli bellezze che Madre Natura offre a chi è capace di accostarsi ad essa con umiltà, rispetto e attenzione. “QUELL’AMORE CHE PROFUMAVA DI GIUGGIOLE” è l’ennesima fatica letteraria (la quinta, per l’esattezza) che l’insegnante coriglianese Isabella FRECCIA ha dato alle stampe in questi giorni. Nei primi tre libri si privilegiavano i racconti in vernacolo locale, nel penultimo testo si dava vita ad un’accorata, e a tratti dolorosa, lettera aperta alla sorella defunta. Adesso l’Autrice, pur mantenendo fede al suo inconfondibile stile, consegna al lettore un qualcosa di totalmente nuovo. Un romanzo. Ma non un romanzo nel senso classico del termine. È, piuttosto, un addensato di frammenti narrativi che si coagulano, spesso per suggestioni ritmiche, e attraversano la vita immaginaria di una borgata. La presentazione del libro di Isabella Freccia si terrà domenica 30 ottobre, alle ore 17.30, presso la sala convegni della chiesa Santi Leone e Nicola di Corigliano Scalo. Il programma della manifestazione prevede la presenza, oltre che dell’Autrice, di esponenti del mondo della cultura e delle professioni nelle vesti di relatori. Ad introdurre e coordinare i lavori sarà il prof. Giuseppe DE ROSIS. Interverranno: prof.ssa Fiorella DE ROSA, ricercatrice Università della Calabria; dott. Giuseppe LEOTTA, capitano di vascello Direzione Marittima di Bari. Le conclusioni sono affidate al prof. Giovanni PISTOIA. Il pomeriggio culturale prevede, inoltre, gradevoli intermezzi musicali e si concluderà con un gustoso apericena. Appuntamento, quindi, al prossimo 30 ottobre con “QUELL’AMORE CHE PROFUMAVA DI GIUGGIOLE”. |