A estate ormai iniziata, ci tocca prendere atto che, oggi più di ieri, la fascia jonica cosentina risulta penalizzata per la carenza, ornai cronica, di ogni forma di mobilità. Non è più solo un problema di tagli alle Ferrovie, di mancanza di collegamenti ferroviari tra Jonio e Tirreno, tra Piana di Sibari e il resto del Paese. Cinque mesi non sono ancora bastati, alla Provincia di Cosenza, per ripristinare la viabilità tra le Città di Corigliano e Rossano e la Città capoluogo, attraverso la strada della Diga di Tarsia: e pensare che, a fine gennaio, la Provincia ne annunciava la chiusura per lavori per cinquanta giorni! Ne sono trascorsi tre volte tanto! Il collegamento con Cosenza, per i Cittadini Coriglianesi e Rossanesi, è garantito mediante la S. P. del Mordillo, osssia un’arteria stradale che attraversa Contrada Apollinara, non proprio idonea ad accogliere l’intenso traffico che vi si è sviluppato per necessità. La 534 (più nota come Sibari-Firmo), a seguito delle vicissitudini giudiziarie che hanno travolto la Società appaltatrice, stenta a riprendere la cantierizzazione; nel frattempo, però, si è avuto tutto il tempo per smantellarla completamente, rendendo il suo percorso una vera e propria corsa a ostacoli: un altro modo per allontanare la Piana di Sibari dalla Città capoluogo, ma anche per scoraggiare chi (penso soprattutto ai Turisti) vorrebbe trascorrere un po’ di vacanze nella Sibaritide. Rimane ancora chiuso il tratto che da Cammarata di Castrovillari conduce al bivio di Spezzano: insomma, tutto sembra diabolicamente progettato affinché, sia provenendo da nord che da sud, si renda impossibile raggiungere la fascia jonica cosentina. In queste condizioni, e senza una programmazione certa e definita dei lavori, pur necessari, da realizzare, è più complicato pensare allo sviluppo del Territorio. Ogni idea di sviluppo, di crescita, di investimenti, in mancanza di reti infrastrutturali idonee a garantire la mobilità di persone e merci, è destinata a fallire. E allora diventa necessario, per il Territorio della Piana, aprire una “vertenza trasporti” che è la più importante battaglia che oggi si deve fare, per combattere il ruolo sempre più marginale in cui lo Jonio cosentino è stato relegato. Prima di pensare a unioni di Comuni o ad altri aggiustamenti amministrativi, i Sindaci della fascia jonica cosentina devono pensare che la grave carenza di infrastrutture viarie, produce isolamento. Nel nostro Territorio, il lavoro può nascere dagli investimenti nell’agricoltura, agroalimentare, turismo, edilizia, pesca: se la Piana è esclusa dai circuiti viari importanti, è scollegata, è isolata, non può generare nuovi investimenti, e non può creare lavoro. Ecco perché è necessaria una vertenza del Territorio, che coinvolga tutte le forze politiche, economiche, sociali, imprenditoriali, istituzionali, per contrattare soluzioni che finalmente consegnino la Piana di Sibari al Paese e al Mondo.
Vincenzo Casciaro – Segretario Generale Filt-CGIL Comprensorio Pollino-Sibaritide |