Sin dal primo sbarco, avvenuto nel gennaio del 2015, il Comune di Corigliano, sede portuale, ha dovuto fare i conti con il problema dell’immigrazione. All’epoca vi è stato uno sbarco massiccio di immigrati i quali hanno ricevuto accoglienza al porto, da parte dell’Amministrazione, che si è adoperata per far trovare loro quanto potesse essere necessario alla sopravvivenza. E’ inutile approcciarsi al problema dell’immigrazione poiché è evidente che non interessa solo il nostro Comune ma l’Italia intera anzi l’Europa. Il punto cruciale è però capire in che modo questa Amministrazione a guida Geraci intende affrontare il problema tenendo conto che, si voCIFera, vi saranno altri sbarchi con i quali si dovranno confrontare, anzi ci dovremmo confrontare. Per adesso diciamo pure che non sembra sia stato fatto qualcosa per loro se non farsi trovare al porto dove sono sbarcati e dopo di che il problema è stato interamente gestito ed affrontato non dall’Amministrazione ma dal buon cuore di volontari che si sono adoperati in ogni modo. Anzi il Comune non si è affatto preoccupato per loro. Questi immigrati, peraltro minori non accompagnati, sono stati letteralmente presi e “affidati”, una parte, ad una cooperativa di Corigliano, un’altra parte, ad un sacerdote della diocesi reo di abitare in una casa più grande. Ma poi? Nei giorni successivi il nulla sia da parte dell’Amministrazione che, se proprio vogliamo dirla tutta, anche della Diocesi. I primi si sono limitati a stare nel loro Palazzo senza coinvolgere nessuno neppure i Consiglieri Comunali! E per coinvolgimento non si intende apprendere la notizia dai giornali ma, per il rispetto del ruolo che ricoprono, informarli e soprattutto attivarli per le vie ufficiali. La diocesi invece non poteva isolare il sacerdote, peraltro anziano, senza preoccuparsi di coinvolgere gli altri sacerdoti della diocesi e non solo loro ma anche le associazioni laicali presenti sul territorio. E tutti insieme affrontare il problema Ma è questa l’accoglienza di evangelica memoria? Visite rapide e telefonate interlocutorie. Senza alcun coinvolgimento emotivo personale. Meno male che vi sono alcune persone che alla chiamata evangelica rispondono con un SI totalizzante. Dunque il problema come al solito non è stato affrontato ma lo hanno subito sia l’Amministrazione che la Diocesi. E siccome è stato questo l’approccio, dopo i convenevoli iniziali, giusto per mettere a posto le coscienze, entrambi sono rimasti inermi. Intanto una buona Amministrazione si sarebbe preoccupata prima di tutto di affrontare il problema dal punto di vista politico e quindi portare la questione in Consiglio Comunale, massima espressione della città, che non esiste solo per votare bilanci, rendiconti e varianti al PRG, ma dovrebbe essere organo di indirizzo politico e scegliere come e in che direzione intende andare rispetto alla questione Immigrati. E’ vero che questa è un’Amministrazione con una maggioranza spesso rafforzata da alcune frange dell’opposizione che, smarrita e disorientata in Consiglio Comunale, si fa manipolare dagli interventi del Sindaco che, dall’alto della sua esperienza politica, arriva ad offendere personalmente i non allineati al suo “pensiero”, ma per il prossimo futuro non si può continuare ad affrontare la questione negli stessi termini. Intanto l’Amministrazione di Corigliano dovrebbe responsabilmente individuare un luogo, anche tra i tanti immobili requisiti alla mafia, dove poter fare una vera accoglienza cercando di organizzare la partecipazione di associazioni e cooperative senza sbolognare il problema su altri perché questo significa approfittare della disponibilità delle persone. E’ impensabile che la questione immigrazione sia affrontata con tanta superficialità. E se proprio il Sindaco non intendesse continuare ad accogliere gli immigrati nel proprio Comune, fermo restando che una siffatta scelta dovrebbe passare per il Consiglio Comunale, si adoperasse verso gli organi preposti per dirlo e comunicarlo formalmente con tutte le conseguenze istituzionali del caso. Qualche volta è necessario avere il coraggio delle proprie scelte anche quando queste sono impopolari.
Elvira Campana Consigliere Comunale di NCD |