Domenica prossima 26 giugno verrà posata la prima pietra per la realizzazione del complesso parrocchiale “Beato Giovanni XXIII” e ovviamente ci sarà festa: verrà il Vescovo, ci saranno le Autorità, il Sindaco, molti della Giunta, e sicuramente tanti Consiglieri Comunali. E’ un evento importante per l’opera che verrà realizzata. L’azione evangelizzatrice della Chiesa ha senza dubbio nell’edilizia di culto uno dei suoi primi strumenti. Senza strutture stabili dove celebrare la propria fede e testimoniare la carità la comunità ecclesiale non vive. I fini istituzionali della Chiesa la conducono ad operare anche in una sfera di interessi e di responsabilità propri dello Stato, spesso latitante. Nella cultura e nel diritto delle democrazie occidentali non è mai stata negata la funzione sociale dell’edificio sacro per la promozione umana della popolazione, fino a concepirlo come un servizio collettivo d’interesse pubblico di rilievo costituzionale. Il principio che gli edifici di culto sono necessari per l’urbanizzazione del territorio è andato evidenziandosi nel dibattito culturale e nella coscienza collettiva dei cittadini. Dunque, alla luce di quanto sopra detto, nessun dubbio può essere nutrito sull’importanza dell’opera, la CHIESA, e sulla necessaria sua realizzazione. Ma a scanso di equivoci e solo per chi non vuol capire, nel consiglio comunale del 6/5/2015, oggetto della delibera consiliare non era certamente se approvare o meno la realizzazione della Chiesa ma la “Determinazione ai fini del rilascio del permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici in vigore”. In buona sostanza il problema apparente era l’altezza del campanile della chiesa più alto rispetto a quanto previsto dagli strumenti urbanistici. Anche in tal senso nessun problema a votare la variante in considerazione del fatto che i campanili delle chiese più sono alti e meglio è per una questione di inquinamento acustico. Ma dietro la delibera, apparentemente innocua e per un opera meritoria senz’altro, come quella di Cantinella, si celava una vicenda talmente complessa che il Comune ha ritenuto opportuno chiedere un parere legale e spendere soldi pubblici per capire cosa dovesse fare in merito alla realizzazione della strada di PRG pure prevista, opera primaria e da realizzare prima della Chiesa. Il problema della strada è che sembrava che non si comprendesse chi dovesse costruirla. Ma a tal proposito il parere legale dell’Avv. Marco Selvaggi di Roma, entrato oramai nelle simpatie dell’Amministrazione, tanto che ha ricevuto altri incarichi, era chiaro. Infatti, il parere legale, parte integrante della delibera chiariva: 1) La società, che per comodità chiamiamo X, è obbligata a realizzare la strada di PRG quale opera di Urbanizzazione primaria della lottizzazione in località Cardame; 2)la delibera del consiglio comunale n.97/03 e il permesso di costruire n. 20/05 non rivelano profili di nullità; 3) I Sigg.ri Y si sono obbligati nei confronti della società X al trasferimento dei terreni sui quali realizzare la strada: Dunque tutto semplice e senza ulteriori dubbi. Ma allora perché la strada non viene realizzata e soprattutto come mai verrà realizzata la Chiesa prima della strada? E il Comune, attraverso i suoi uffici, impegnati, sempre nel famoso Consiglio Comunale del 6.5.2015, a relazionare al Sindaco ogni 3 mesi l’iter procedimentale per la realizzazione della strada, sta operando? E’ interesse dell’Amministrazione realizzare la strada di PRG? Ricordiamo a noi stessi che le opere di urbanizzazione primaria comprendono le strade residenziali, aree di sosta e di parcheggio, le fognature, la rete idrica, la rete di distribuzione dell’energia e del gas, la pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato. Tali opere sono la premessa al rilascio di qualunque permesso di costruire. Ora se consideriamo che dove verrà realizzata la Chiesa è già edificato significa che i permessi sono stati rilasciati senza la costruzione della strada di PRG, Opera di urbanizzazione primaria. Dunque nel nostro Comune le cose si svolgono al contrario: prima si realizzano i palazzi, per la gioia di chi costruisce, e poi il resto che a questo punto non è più “primario”. Ma l’interesse dei cittadini a vivere in un territorio fruibile quando verrà realizzato? Un’ultima cosa: la strada collegherebbe contrada Cardame con contrada santa Lucia decongestionando enormemente il traffico dello scalo! E Scusatemi se è meno importante della Chiesa!!
Elvira Campana Consigliere Comunale del gruppo Cristiano Cattolici di NCD
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