Poco più di un anno avevamo denunciato la ormai perenne carenza di personale Infermieristico e di personale di supporto presso l’Ospedale di Corigliano, ebbene ad oggi la situazione è peggiorata. Siamo stanchi delle promesse fatte dai Commissari, Direttori Generali e dai politici di tutto il territorio dell’ASP di Cosenza, di fatto il personale infermieristico dell’Ospedale di Corigliano ha superato ogni limite di sopportazione, ormai la situazione è al collasso, in quanto gli infermieri si trovano ad operare in condizioni estreme, specialmente perché manca il personale di supporto (OSS). Non è possibile che in tutti i reparti di degenza lavori un Infermiere a turno senza, tra l’altro la figura di supporto, a questo punto siamo pronti ad iniziare le nostre battaglie sindacali per questo continuo dimensionamento, essendo responsabili dell’assistenza (legge 42/1999, 251/2000 e 43/2006) e non essendoci altre figure al fianco degli Infermieri per l’assistenza necessaria durante il turno di servizio, tutto ciò fa si che l’assistenza sia ridotta ai minimi termini. Attualmente quei pochi operatori tecnici presenti, che sono stati già formati dall’ASP di Cosenza come OSS, alcuni con contratto full time, altri partime (18 ore sett.) ma il loro inquadramento è operatore tecnico, vengono utilizzati come OSS ma, purtroppo, di fatto non hanno nessuna competenza sanitaria e per legge non possono essere utilizzati per assistere gli ammalati. Denunciamo questo stato grave e comatoso che perdura da anni, nonostante i vari tentativi di richieste di personale Infermieristico e di OSS, fatte dagli organi competenti in questi ultimi periodi al Direttore Generale dell’ASP di Cosenza, oggi questa richiesta viene reiterata tenuto conto che l’estate è alle porte, ed ancora di più i cittadini sono privati di quel servizio essenziale di assistenza sanitaria. Per questo motivo rivolgiamo un appello al Sindaco della città di Corigliano, Dott. Giuseppe Geraci, essendo l’unico chiamato per legge a tutelare i cittadini affinché abbiano il diritto al servizio minimo di assistenza sanitaria. Assistiamo quotidianamente allo scempio che fa riferimento allo “scippo” di personale infermieristico ed ausiliario, il quale viene continuamente inviato ad effettuare servizi fantasma, tenuto conto del fatto che detti servizi sono stati dismessi per effetto del piano di rientro. Ha ragione il Commissario alla Salute della regione Calabria Dott. Massimo Scura quando sostiene che la politica continua ad imboscare il personale in servizi fantasmi. Le politiche sanitarie nella nostra regione, ed in particolare nella nostra ASP, hanno distrutto un patrimonio strutturale ed umano faticosamente costruito negli anni, e la risposta alle richieste di salute e assistenza da parte dei cittadini viene spesso liquidata con parole logore e chiacchiere da bar. Per non parlare dello scaricabarile al quale assistiamo quotidianamente quando cerchiamo di rintracciare delle responsabilità oggettive su quanto avviene, il personale è ridotto al lumicino ed è ormai allo stremo delle forze, pertanto diventa sempre più grave soddisfare le giuste esigenze dei cittadini utenti. Così accade spesso che le responsabilità del malessere ricadono sul personale esposto in prima linea, ovvero gli Infermieri. Pertanto il NurSind, il Sindacato delle Professioni Infermieristiche a tal proposito ricorda che nulla è cambiato da quando negli anni denunciava la carenza di personale Infermieristico e di supporto. Ricordiamo che per poter gestire come per legge i servizi che gravitano nell’area dell’emergenza-urgenza, hanno bisogno di personale proprio perché sono ad elevato tasso di assistenza. Purtroppo la situazione non cambia di molto negli altri servizi presenti presso il Presidio Ospedaliero di Corigliano. A questo punto è chiara l’intenzione da parte dell’Azienda Sanitaria di Cosenza di privare l’Ospedale di Corigliano di personale Infermieristico e di supporto sanitario, necessario per garantire i livelli minimi di assistenza. E se queste sono le nuove politiche di offerta sanitaria nel territorio della Sibaritide - che costringe i pochi rimasti a lavorare con carichi di lavoro e turni insostenibili - bisogna essere consapevoli che gli stessi non saranno in grado di assicurare continuità di servizio e assistenza all’utenza. Ci appelliamo pertanto a tutti i Dirigenti Aziendali del Risk Management e quello della sicurezza sul luogo di lavoro per i forti rischi di errori professionali e di incolumità che la situazione attuale può far verificare. Cari Dirigenti, Sindaco della Città, Istituzioni della Sanità, Politici, garanti della tutela della salute dei cittadini, può un territorio così vasto e con una densità di popolazione come il nostro restare con pochi Infermieri nei servizi di EMERGENZA/URGENZA? Confidiamo in un vostro atto di orgoglio che possa portare tutti a tutelare la salute dei cittadini e garantire almeno i livelli minimi essenziali di assistenza, per quei pazienti che a volte si trovano in imminente pericolo di vita: la qualità assistenziale è e deve essere una priorità! |