LA FINE DI UN’EPOCA: PCI-MSI 15 aprile 2016
Nella città dell’indifferenza, la sala parto è occupata. La signora Bilderberg ha le doglie. Nel quartiere dell’oblio, un funerale! Il cocchio trasporta le bare. Due file umane ordinate, divise da uno spartiTraffico, seguono con passo lento i feretri. Ai lati dello stradone, gl’ignavi curiosi osservano con la loro indifferenza l’enorme corteo. Una calca infinita, fin dove l’occhio arriva. Nel dolore accompagnano i loro ideali. Pianti, lamenti, gemiti, grida disperate, dolore comune. Da un lato della fila un coro sommesso canta: “Faccetta nera”! Un attimo di silenzio. La moltitudine risponde: “Bandiera rossa”! Un silenzio irreale. Qualcuno grida, cadenza! Tacchi, scarpe, scarponi, pigiano sul duro asfalto producendo un ritmo che esalta gli animi, dolce melodia di un mondo passato. Non litigano più. Alto il fascio littorio, seguito dalle bandiere a lutto. La bandiera rossa! Con falce, martello e stella veglia sulla folla addolorata e sconfortata. Le voci si mescolano: “Enrico! Giorgio! Enrico! Giorgio!”... Dignità, sovranità, rettitudine e coerenza, lontano ricordo delle pensioni di Benito. Chi protegge l’umile ceto? In lontananza un colpo di cannone gela l’aria, il corteo è confuso. Campane a festa! Un vociare gioioso. Gl’ignominiosi sono mimetizzati. È nata! Giocondi, festosi, i vili annunciano la nuovo tirannia. Qualcuno chiede: “Come si chiama?” e una voce beffarda risponde: “Dittatura finanziaria”
Luigi Visciglia |