L’Università è percepita da troppi studenti come una struttura isolata, incapace di connettersi in modo produttivo con il mondo del lavoro e di promuovere un dialogo fertile con le altre istituzioni. Al suo interno non c’è quest’unione tra pratica e teoria, tra Università e mondo del lavoro che la Learning Society postmoderna prevede. E’ obsoleta e nozionistica. Università e mondo del lavoro vengono così ad essere due entità totalmente separate, sconnesse. L’Università della Calabria è l’emblema di questo ragionamento. Il quadro che emerge dall’indagine condotta da Almalaurea (consorzio interuniversitario che dal 1994 fotografa la situazione dei neolaureati) sull’indagine condotta sui laureati Unical non è affatto confortante. Ad un anno dal conseguimento della laurea per gli studenti Unical che si affacciano al mondo del lavoro, solo il 26,7 % lavora e situazione ancora più grave è rappresentata dal fatto che di questa effimera percentuale che lavora, quasi la metà il 44,5% ha un inquadramento contrattuale part-time. Almalaurea fotografa quindi per l’Unical un percorso formativo che difficilmente agevola l’entrata nel mondo del lavoro. La didattica è obsoleta e le competenze pratiche che si acquisiscono, durante il percorso che porta alla tanta sognata laurea, sono pari allo zero. Potrebbe sembrare una condizione legata alla collocazione al SUD dell’Università della Calabria ma in una comparazione tra gli Atenei grandi nella zona del Mezzogiorno (Università del Salento, Messina e Napoli Federico II) la percentuale di studenti che lavora dopo il percorso universitario è gravemente la più bassa per l’università calabrese. Sarà, insieme ad altri fattori, la scarsa possibilità di lavorare che l’Unical offre ai suoi iscritti la causa del calo degli iscritti? La riforma della didattica, argomento di punta della campagna elettorale che ha portato all’elezione del Rettore Crisci, è stata disattesa e abbandonata nel dimenticatoio, non favorendo così quel tanto agognato processo di modernizzazione ed attrattività dell’Università della Calabria. Questo GAP preoccupante è sempre di più oggetto di attenzione da parte degli studenti che si impegnano affinchè l’Università possa essere propulsore di una formazione volta allo sviluppo del territorio e dello studente. Per garantire l’acquisizione di maggiori competenze le Associazioni studentesche Dimensione Area Studentesca e Rinnovamento Democratico Universitario si sono attivate nella promozione e assistenza agli studenti Unical sulle opportunità di stage ed esperienza di studio all’estero (tirocini presso le Istituzioni Europee come Commissione, Comitato Economico e Sociale, Comitato delle Regioni con sedi in Bruxelles). Quest’impegno congiunto ha visto conseguire risultati notevoli nell’approvazione di Progetti Europei nel campo Erasmus per aumentare le possibilità di accedere al mondo del lavoro per mezzo dell’acquisizione delle competenze, tramite esperienze studio o lavorative retribuite dall’Unione Europea. Laddove l’Università non garantisce opportunità concrete, non tutti gli studenti stanno a guardare! |