Nonostante Corigliano Calabro sia una Città ricca di risorse culturali, paesaggistiche ed economiche, niente offre ai ragazzi che la vivono. Se per i così detti “ragazzi normali” la situazione è difficile, per non dire drammatica, immaginate cosa quotidianamente deve affrontare, con la famiglia al seguito, un ragazzo diversamente abile. In una Città di 40.000 abitanti, con un territorio più vasto di quello di Milano, con una densità di popolazione bassissima, i giovani diversamente abili hanno serie difficoltà a svolgere una vita “normale”. Aggiungiamo pure che la politica degli ultimi 30 anni ha pensato a candidare giovani che rispondono alle vecchie logiche invece di attuare un programma amministrativo capace, in un primo momento, di abbattere le barriere architettoniche e, in un secondo momento, di garantire quei servizi “essenziali” che un giovane disabile deve poter usufruire. NON E’ PIU’ IL MOMENTO DI RIMANDARE IL PROBLEMA, C’E’ UNA FETTA DI POPOLAZIONE CHE PRETENDE RISPOSTE! Oppure vogliamo continuare a tenere questi ragazzi chiusi, per non dire nascosti, nelle private abitazioni come succedeva in qualche secolo trascorso? Questa amministrazione non riesce a garantire, IN NESSUN MODO, un servizio di navetta che porti i ragazzi dalle case a scuola! La banda dei ragazzi disabili del Centro storico non ha una sede e l’Amministrazione continua a rimandare il problema promettendo una stanza dove potersi esercitare, nonostante il Comune partecipi al progetto. CI RIFIUTIAMO DI PENSARE CHE NON NE ABBIANO LE POSSIBILITA’, MANCA LA VOLONTA’! FORSE QUESTI RAGAZZI NON HANNO IL DIRITTO DI RICEVERE UNA EDUCAZIONE ADEGUATA? FORSE QUESTI RAGAZZI NON HANNO IL DIRITTO DI FREQUENTARE I PROPRI COETANEI COSI’ DETTI “NORMALI”? Non basta più garantire al ragazzo quei servizi minimi essenziali, QUESTO POTEVA ESSERE SUFFICIENTE NEGLI ANNI 90! Dobbiamo integrare i ragazzi, dobbiamo permettere loro di vivere una vita normale con i propri coetanei garantendo loro il diritto di ricevere tutti i servizi di cui necessitano! Per far sì che ciò avvenga, si potrebbe pensare alla creazione di una struttura unica all’interno di un bene o una struttura del comune stesso, in cui i ragazzi con disabilità e i ragazzi così detti normodotati possono, INSIEME, svolgere mille attività finalizzate alla crescita personale e alla Integrazione. Il progetto in questione è quello di una Accademia Culturale da allestire, ad esempio, nel Centro storico all’interno dei locali del Teatro Valente. L’Accademia Culturale migliorerebbe non solo la vita di decine di ragazzi ma diverrebbe fiore all’occhiello e volano per la rinascita culturale della nostra città. I giovani emigrano non solo per l’assenza di lavoro, i giovani emigrano sopratutto per disperazione, non trovano servizi MINIMI adeguati alle proprie esigenze, e tra questi giovani CI SONO ANCHE I RAGAZZI DIVERSAMENTE ABILI!
Gianfranco Costa |