Ha mantenuto intatto il suo carattere, semplice e solare, senza mai perdere di vista la bussola del traguardo e dei valori umani. Alessandro Chiarelli, 33 anni, nato e residente a Corigliano Calabro, Campione di Go-Kart, ma soprattutto giovane che ha fatto della sua disabilità una ragione di vita per abbattere paure e pregiudizi, torna a far parlare di sé. Sarà infatti questo ragazzo calabrese a gareggiare, nelle vesti appunto di ‘driver’, al Campionato Italiano 2015, nonché alla Coppa Csai-Coppa Italia ed al Campionato Regionale, tre importanti appuntamenti di categoria. “Non è un piede che forma la persona, non è un arto che dà la personalità”. È all’insegna di questo significativo modus vivendi, coniato dallo stesso Alessandro, che il pilota coriglianese si appresta ad affrontare le prossime, decisive sfide. Numerosi gli appuntamenti che l’attendono: Trofeo Italiano Aci Karting (Battipaglia 14 giugno; Castelletto 19 luglio; Ugento 20 settembre), Coppa Italia Aci Karting (Arce 8 novembre), Campionato Regionale Aci Csai Karting Calabria (Sunday Club Talao Cs 15 marzo e 21 giugno; Pista dei Due Mari 19 aprile, 2 agosto e 18 ottobre; Pista di Laureana 31 maggio e 6 settembre). Per Alessandro “stare sul go-kart equivale a vivere in prima persona un Gran Premio di Formula Uno”. Iscritto al Campionato Regionale Aci-Csai Calabria e alla Coppa Csai Quarta Zona, ha iniziato a gareggiare solo nel 2012 ma si è subito imposto per il suo talento, vincendo fino ad oggi ben otto coppe e due targhe. Si allena settimanalmente presso il Kartodromo “Nido del Falco”, a Schiavonea di Corigliano, ed ha finora solcato i più importanti circuiti del Sud Italia, tra i quali quelli di Martina Franca (Taranto), Porto Cesareo, Catanzaro. Adesso, il giovane pilota è in lizza per vincere il Campionato Italiano. Una sfida che interessa non solo Alessandro Chiarelli ma l’intera comunità coriglianese, che a ben ragione può dirsi orgogliosa e fiera di questo suo valido concittadino che eccelle nel mondo dello sport, con un occhio sempre rivolto al sociale e alla solidarietà. Un tempo, giova ricordarlo, lo sport era solo per chi era “dotato fisicamente”. Fare sport era una prerogativa dei “fisicamente integri”, secondo i canoni olimpionici del XIX secolo di De Coubertin. Oggi, per fortuna, la situazione è cambiata. L’esempio è incarnato proprio da Alessandro Chiarelli, che il 23 dicembre del 2002, a causa di un incidente stradale, perse l’arto inferiore sinistro. Da allora, una protesi e tanta forza di volontà sono le sue compagne di vita, entrambe impiegate per |