Le chiedo scusa Prof. De Rosis del mio ardire, della mia quasi faccia tosta, le chiedo scusa se la chiamo in causa, seguendo un canale insolito, anche se qualcuno sostiene che io non abbia titoli per farlo. C’è bisogno di passione politica. C’è bisogno di persone oneste come Lei. Non voglio dare giudizi e mettere il piede in casa altrui, purtroppo i presupposti ci sono tutti, sono sotto gli occhi di tutti, anche di chi si ottura gli occhi. Mentre le indirizzo questo appello, ho una piega amara sulla bocca e, nella voce, con un velo di rimpianto mi rimprovero di non essere stato accorto sulla malignità di molti politici e professionisti locali, come uomo ci ho messo tutti i miei anni per capire che un vincitore, un uomo onesto vale come un vinto, quanto un disonesto, ho capito che è tutto finto e la responsabilità è della politica. Mi fa una curiosa sensazione di tristezza. Siamo immersi nell’improvvisazione politica fino al collo è per questo Corigliano ne paga gli interessi, ogni giorno la politica discute dei soliti problemi mai risolti, sui giornali compaiono le solite menate, si fa fatica ad uscire dalla solita monotonia, dalla realtà attuale. I soliti guastatori da 20 anni, inadeguati ad affrontare battaglie politiche, di queste nemmeno l’ombra, non se ne parla, si assiste ai giochi di potere di qualche politicante locale che grazie alla politica alza la voce, altrimenti nella realtà sarebbe rimasto un fallito, uno qualunque, la politica invece ha migliorato la loro vita anche economicamente, peggiorando la nostra. Questo modo di fare è riuscito ad allontanare i Coriglianesi e gli italiani dai partiti, al punto tale da avere il rigetto della politica. A Corigliano oramai soffia un vento di qualunquismo, che fa sforzo a capire la realtà locale e di interpretarla. Il risultato è drammatico, poiché ci si è convinti che questa maledetta realtà non potrà finire, peggio ancora ci si è abituati a vivere in una città violentata, stuprata a 360 gradi, da fare accapponare la pelle anche alle persone meno sensibili. Credo che Lei ha il dono di fare tornare il tempo indietro, di fare tornare la politica a quando aveva un senso, quando le bandiere sventolavano nelle piazze perchè le ideologie le alimentavano, le arricchivano, davano un senso, valore ai rapporti sociali e personali. E’ un azzardo? Non credo! Faccia un accordo con la città, con il territorio se decide di scendere in campo, lo faccia al di fuori dei partiti e da quelle persone discusse. La delicatezza del momento e i passati avvenimenti le chiedono di scendere in campo. Scelga Lei la squadra che sicuramente l’accompagnerà alla vittoria. Lo faccia per i tanti che non hanno più speranza, per i tanti che non hanno un lavoro, per quelli che vivono ai margini, per gli esclusi, per quelli che vogliono tornare a cantare nelle piazze, lo faccia anche per sconfiggere quei signori del dolore che come dice qualcuno se ne stanno al sole, uccidendo la voglia di chi vuole ritornare a scrivere la vita, la storia politica di questa città, lo faccia per quei tanti che hanno voglia di riempire le piazze di musica e parole, provi a dare un senso a quei giovani che sognano una città migliore di questa, anche se questo vorrà dire andare al confronto duro con quei politici che nascondono il cuore, lo sguardo alle sofferenze degli altri.
Per il movimento centro storico: Luzzi Giorgio |