Molto probabilmente, il periodo di acuta crisi finanziaria che vive l’editoria regionale, con collaboratori periferici notoriamente pagati purtroppo poco o nulla, spiega ma non giustifica né rende tollerabile lo scarso controllo attuale da parte delle redazioni centrali su quanti palesemente si servono delle testate giornalistiche per finalità personali, molto spesso al di fuori di norme e deontologia professionali. – Nonostante l’evidenza dei fatti, confermata sia da tutte le altre testate giornalistiche (alle quali si ribadisce gratitudine per la correttezza e l’equilibrio), sia dagli invitati ed unici protagonisti dell’incontro promosso dall’Amministrazione Comunale, il corrispondente de Il Garantista ML continua a negare quanto accaduto, cimentandosi, come accade ormai sistematicamente, in tentativi ancor più goffi di scorretta disinformazione. – Di fronte a circostanze precise, fotografate esattamente così come svoltesi e raccontate con i legittimi distinguo di valutazione propri ed insindacabili di ogni giornalista, solo sulla pagina coriglianese de Il Garantista, senza concedere come da copione alcun diritto di replica al Comune di CORIGLIANO, si continua a raccontare il falso. E lo si fa addirittura giustificandosi con la tesi allucinante che interpretare soggettivamente un evento (al quale per altro non si è partecipati!) possa anche contemplare il totale capovolgimento dei fatti realmente svoltisi. Così come ripetutamente si verifica solo sulla pagina coriglianese di questa testata.
Nel merito, dunque, delle falsità reiterate anche stamani (sabato 13 febbraio), si ribadisce che:
1)i soli invitati all’incontro promosso dal Comune, con l’obiettivo di avviare un confronto su cosa fare subito con Rossano in vista del referendum sulla fusione, erano i candidati a sindaco della Città di Rossano, così come emerso, richiesto e condiviso in molti interventi dell’ultimo consiglio comunale di Corigliano che ha deliberato l’atto di impulso; il fatto che l’iniziativa non fosse stata organizzata a porte chiuse non equivale a trasformare la presenza o meno del pubblico, del tutto eventuale e casuale, in unità di misura del successo o dell’insuccesso dell’evento che era formalmente riservato ad altri (così come riportato testualmente sia nell’invito trasmesso del Sindaco ai candidati, sia nel successivo comunicato stampa di lancio, fonte preziosa quanto meno per i corrispondenti assenti);
2)fino alla loro formalizzazione ex lege con relative liste, a Rossano così come nel resto d’Italia, le candidature a sindaco (di cui lo stesso ML si è già del resto ampiamente occupato senza scandalo nei suoi articoli) sono quelle ufficializzate di fatto dai diretti interessati nell’opinione pubblica, senza alcuna necessità di atti, forme o prassi particolari evocate a vanvera e per arrampicarsi sugli specchi;
3)su 6 candidati a sindaco (perché tali appunto dichiaratasi nell’opinione pubblica e sui media che ne hanno dato e ne danno conto, incluso Il Garantista!) in 5 non soltanto hanno partecipato ed interloquito proficuamente, ma hanno apprezzato l’iniziativa, ringraziando il Sindaco Giuseppe GERACI e sollecitando ulteriori incontri; nonostante l’unico assente, sui 6 candidati invitati, sia stato Giuseppe CAPUTO, il corrispondente ML, con plateale scorrettezza professionale, continua a scrivere testualmente che “altri candidati hanno disertato per ragioni più o meno comprensibili” (e che evidentemente conosce soltanto l’articolista); NESSUNO SCIVOLONE E NESSUN FLOP: TUTTO INVENTATO;
4)ad oggi non è stato ricevuto alcun telegramma da parte di Giuseppe MARINCOLO (del quale si dà ovviamente notizia anche su La Provincia); appena questo sarà destinato al Sindaco, l’Amministrazione Comunale provvederà a spiegare all’interessato (se lo richiederà), indicato anch’esso tra i candidati, che non vi è stata (non avrebbe avuto alcun senso) alcuna volontà di esclusione e che alla prossima iniziativa sarà sicuramente invitato;
5)abbiamo già avuto modo di precisare che la buffa ed incomprensibile contestazione mossa dal segretario del PD di Rossano Francesco MADEO (di cui offre ampia eco La Provincia) non aveva e non ha alcun fondamento. L’Amministrazione Comunale, infatti, aveva già sentito telefonicamente Sergio CALIÒ, più volte indicato come candidato a sindaco del PD, il quale aveva anticipato con certezza (senza i dubbi paventati su L’Eco dello Jonio) esattamente ciò che oggi viene pacificamente riportato su alcune testate giornalistiche e cioè che egli non è e non sarà candidato del PD; DUNQUE NESSUN VIZIO ORGANIZZATIVO E NESSUN CORTO CIRCUITO. - (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying). |