Contro ogni logica e in direzione ostinata e contraria a qualunque idea di progresso, oggi il governo regionale a guida Oliverio ripropone lo scellerato bando da 90 milioni di euro che vede coinvolta la città di Corigliano per l’utilizzazione del porto come pattumiera. Il bando in questione era stato già proposto dall’allora governo di centro destra a guida Scoppelliti, il quale prevede il trasporto via mare dell’immondizia calabrese verso nuove destinazioni e l’utilizzo del porto di Corigliano come centro di smistamento, cioè come piattaforma che dovrà ricevere tonnellate di spazzatura da tutta la Calabria e farle sostare sulle banchine portuali nell’attesa che vengano trasportate in altri luoghi. La città di Corigliano era riuscita a respingere già una volta questo progetto distruttivo con una grande mobilitazione cittadina urlando il proprio no e facendo arretrare il governo regionale sulle scelte fatte. In tempi non sospetti, si chiedeva all’ex governatore della Calabria - oggi lo chiediamo a Mario Oliverio - di ripensare diversamente il ciclo dei rifiuti calabresi progettando e riuscendo a far diventare una risorsa quello che è solo “roba“ da buttare. Si potrebbe, ad esempio, far diventare la Calabria una regione virtuosa riutilizzando l’immondizia in un ciclo produttivo, trasformando, magari, la “monnezza“ in energia utile all’intera comunità - il che sarebbe utile sia in riferimento alla salvaguardia territoriale sia per quanto riguarda eventuali risparmi pubblici. L’idea di amministrazione che abbiamo - ben lungi dalle pratiche amministrative in atto - dovrebbe pensare a sollevare l’economia e la cultura della nostra terra e dubitiamo fortemente che ciò possa avvenire se sarà davvero questo il futuro cui il nostro territorio va in contro. Chiediamo che si amministri seguendo la giusta etica e la giusta morale; chiediamo che si amministri con coscienza. Numerose restano le perplessità sul bando. Vorremmo, infatti, capire come avverrà il trasporto dei rifiuti calabresi nel porto di Corigliano, se si è pensato all’impatto ambientale e all’inquinamento che porterà sulla città, se si è pensato cosa comporterà l’arrivo di centinaia di tir per le strade cittadine. Vorremmo capire cosa comporterà ricevere balle di immondizia e cosa queste potranno contenere. Vorremmo sapere che tipo di immondizia verrà “trattata“ nel porto di Corigliano. Sarebbe giusto sapere per quanto tempo le balle di immondizia dovranno sostare sulle banchine del nostro porto. Che tipo di sicurezza relativa all’inquinamento, riconducibile alle balle abbiamo. Questo lo chiediamo al governatore della Calabria Mario Oliverio. Da lontano si decide il bello ed il cattivo tempo della nostra città, si cambia come fosse normale, quasi, la destinazione d’uso del nostro porto che ad oggi è prettamente peschereccia ma che in un immagine di città futura potrebbe diventare un porto turistico importante e quindi elemento chiave per il rilancio della nostra città ed economia turistica - si pensi al turismo da crociera, per esempio, per il quale il porto di Corigliano ha già dato prova di fattibilità. Diventa logico che se oggi si punta a far diventare Corigliano grande cassonetto della Calabria, domani non si può immaginare uno sviluppo turistico e di tutta l’economia ad esso annessa della nostra terra. Chiediamo a Mario Oliverio, al suo partito e alla sua squadra di governo come possano coesistere le due cose. Ricordiamo bene quando nella campagna elettorale per le amministrative scorse il governatore della Calabria, allora presidente della provincia, parlava di sviluppo sostenibile e turistico della nostra città. Parlava di un turismo di qualità e di eccellenza per la nostra provincia e regione. Ricordiamo bene quando prometteva più attenzione per la nostra città ma non riusciamo a capire come far condividere lo stesso spazio vitale a due idee così lontane di sviluppo. Venga in città il governatore Oliverio e venga a chiedere a noi cittadini coriglianesi come immaginiamo lo sviluppo di questa terra. Venga con la sua squadra di governo e con il suo partito a chiedere cosa vogliamo si faccia nel nostro porto e la smetta di dettare legge e di portare avanti logiche degne della Prima Repubblica. Crediamo ci sia il forte bisogno e l’imminente esigenza di risedersi attorno ad un tavolo di discussione, uniti per la difesa della nostra città. Crediamo ,inoltre, che i vari attori politici, i sindacati, gli operatori turistici, le associazioni di categoria e tutti i cittadini sensibili a tale problematica, debbano riscendere in piazza come già fatto lo scorso 22 marzo 2014 e respingere nuovamente e con ancora più forza questo progetto distruttivo per la nostra terra. Scendano in difesa del nostro futuro le autorità amministrative che guidano la nostra città. Scenda in piazza il sindaco Geraci mettendo il tricolore e facendo valere la sua autorità da sindaco. Scenda in piazza con la sua squadra di governo in continuità logica con la posizione assunta già la scorsa volta. Noi giovani coriglianesi che siamo il presente e saremo il futuro prossimo di questa terra, affermiamo con forza e vigore il nostro netto disappunto circa quello che sta per succedere. Difenderemo con le unghie e con i denti il nostro porto per portare avanti l’idea di sviluppo che abbiamo della nostra città, che non può certamente essere quella di farla diventare una discarica. Il grande ostacolo alla riuscita di questo sconsiderato progetto di regresso saremo proprio noi. Non permetteremo di veder morire avvelenata la terra che è nostra per nascita e per diritto.
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