Sempre di più questo territorio rischia di perdere anche i servizi elementari con un irreparabile danno nei confronti dei cittadini. In quest’ottica la Corigliano che vuoi, come aveva già annunciato in occasione della sua nascita, non può trascurare temi di interesse generale quali la sanità di cui tanto si è discusso nell’ultimo periodo. Fermamente convinti della bontà del progetto sull’Ospedale Unico, ove questo dovesse diventare una Eccellenza della Medicina per l’intero territorio e non una sommatoria delle inefficienze dei singoli presidi, riteniamo che, fino a quando non si arriverà alla realizzazione della nuova struttura, non si debba assolutamente indebolire le strutture esistenti. Privi di fondamento si appalesano i continui spostamenti cui sono sottoposti i reparti dei Nosocomi di Corigliano e Rossano, con l’unico risultato di indebolire, a danno dell’utenza, i reparti oggi funzionanti. Crediamo che chi si occupa della razionalizzazione e del riordino della Sanità in Calabria debba avere una profonda conoscenza dei territori e delle loro esigenze. Vorremmo conoscere, e per questo motivo ci faremo promotori di un pubblico dibattito, quale è il progetto di Sanità del Commissario Scura per la Sibaritide. Nello stesso tempo esortiamo il Presidente della Regione, on.le Oliverio, a ribadire con forza, nelle sedi opportune, la necessità della realizzazione del nuovo Ospedale e l’abbandono di disegni diversi che nulla di buono produrrebbero per questo territorio. Non possiamo, quali cittadini di questa vasta area, sopportare il continuo e infruttuoso valzer di reparti tra i due presidi ospedalieri mentre i cittadini hanno difficoltà persino a farsi raggiungere da un autoambulanza nei casi più gravi. Legittimo appare il lamento dei professionisti Coriglianesi, per come tra l’altro manifestato in occasione dell’ultimo incontro svoltosi presso il Centro di Eccellenza di Corigliano, in cui sono emerse valide ragioni e non sterili battaglie di campanile per il mantenimento dei reparti fino alla realizzazione del nuovo Ospedale. Confidiamo in una presa di coscienza di tutta la opinione pubblica su un aspetto che involge la vita di tutti, soprattutto dei malati che per trovare risposta sempre più spesso sono costretti a recarsi presso strutture lontane e, in alcuni casi, private. Il riordino della Sanità non può farsi in nome di una sempre più spesso decantata spending review, che nei fatti poi si traduce non solo in un aumento della spesa pubblica quanto anche in un sistema inefficiente. Pertanto, ribadiamo la volontà di incontrare il Commissario alla Sanità per discutere concretamente dello sviluppo della Sanità nel nostro territorio e per conoscere la reale fattibilità del Nuovo Ospedale, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno interessato la Tecnis che dovrebbe realizzare la nascente Struttura.
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