Il progetto di un nuovo tribunale del territorio, da quanto sta trapelando da tempo, è ipotesi al vaglio di commissioni e uffici ministeriali competenti. E di questa discussione e confronto romani i sindaci del territorio, che sono stati e restano disponibili a qualsiasi ulteriore iniziativa, hanno soltanto preso atto, ritenendola di fatto un contributo quanto mai opportuno ed utile per superare una fase storica ed aprirne una nuova. L’obiettivo è quello di colmare l’oggettivo GAP di garanzia del diritto alla giustizia nella Sibaritide, determinatosi dopo l’ingiusta chiusura del Tribunale di Rossano.
È quanto dichiarano congiuntamente i sindaci di Corigliano Giuseppe GERACI, di Cariati Filippo SERO, di Pietrapaola Luciano PUGLIESE, di Terravecchia Mauro SANTORO e di Mandatoriccio Angelo DONNICI, respingendo la polemica strumentale, infondata e priva di contenuti confezionata stamani (giovedì 14 gennaio) sul quotidiano La Provincia di Cosenza a firma Massimo Petrini con il quale – precisano i primi cittadini – vorremmo poterci confrontare di persona se possibile in un incontro pubblico ad hoc.
Non capiamo – affermano i sindaci, ritratti in una foto volutamente e goffamente associata a titoli offensivi e giudizi del tutto soggettivi e sconclusionati del corrispondente – il perché e la regia di questo accanimento. Non vi è nessun meccanismo paradossale in quello che è soltanto un dibattito sereno, aperto da tempo ed a più voci su come superare i disagi attuali; ma, soprattutto, non vi è stato e non vi è nessun immobilismo da parte dei sindaci ingiustamente chiamati in causa; così come non vi è, del resto, alcuna specifica proposta dei sindaci del territorio né alcuna pretesa di ubicare il nuovo presidio di giustizia, anche se appare opportuno ed istituzionalmente corretto – precisano – che tutti i sindaci del comprensorio interessato siano chiamati ad esprimere la loro opinione.
Di pessimo gusto, pertanto, non è certamente l’atteggiamento di chi, come i primi cittadini, democraticamente eletti, hanno diritto e titoli pieni per rappresentare le comunità e partecipare a qualsiasi dibattito in corso su questioni che riguardano emergenze e sviluppo del territorio, dall’assetto dell’offerta sanitaria esistente alla mobilità, dal dissesto idrogeologico alla giustizia; semmai vi è una vistosa carenza di democrazia quando i sindaci non sono coinvolti nei processi di cambiamento in corso, come spesso avviene.
Molto discutibile – continuano – appare invece il tentativo dell’articolista, fondato su congetture e invenzioni in mala fede,di scaricare sui sindaci del basso jonio cosentino e dell’Area Urbana le improbabili conseguenze di decisioni assunte altrove, probabilmente a causa di ben altre assenze ed incapacità istituzionali e politiche; decisioni contro le quali la protesta e la mobilitazione locale è sempre stata documentatamente unitaria.
Siamo sempre stati presenti – aggiungono GERACI, PUGLIESE, SERO, SANTORO e DONNICI – ed a fianco dei professionisti e delle associazioni in tutte le iniziative messe in campo fino ad oggi, senza alcuna defezione. Abbiamo sempre dato la nostra totale disponibilità ad unirci ad azioni di protesta nella Capitale, pur non essendo mai stati chiamati a partecipare alle diverse trasferte svoltesi nei mesi scorsi. Ancora più strumentale e fuori luogo ci sembra, infine, l’ulteriore polemica sulle dimissioni richieste, in segno di protesta per la chiusura del Tribunale di Rossano, ai soli sindaci, tra l’altro (soprattutto quelli dei piccoli comuni per le recenti norme sul peso istituzionale e di rappresentanza rapportato alla popolazione residente) sempre di più privati di poteri e peso decisionali su più materie, senza però pretendere quanto meno analoga richiesta di dimissioni, per quanto inutile esigenza, nei confronti di tutti gli altri rappresentanti politici ed istituzionali ad ogni livello.
Siamo sindaci in prima fila, altro che in poltrona! Nel respingere - concludono i primi cittadini - questa falsata e assurda ricostruzione giornalistica ribadiamo la nostra collaborazione e disponibilità a sostenere tutte le eventuali ed ulteriori azioni di protesta e mobilitazione, sottolineando al tempo stesso di condividere il buon senso di quanti, nelle competenti sedi istituzionali nazionali, stanno valutando, come risposta all’attuale generalizzata situazione di disagio nella fruizione dei servizi giudiziari, l’ipotesi di un nuovo presidio di giustizia per tutta la Sibaritide, superandosi così di fatto la questione della riapertura o meno dell’ex Tribunale di Rossano. - (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying). |