“L’ECO DEL BOATO. STORIA DELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE 1965-1974”. È questo il titolo dell’ultimo lavoro del prof. Mirco DONDI, docente di Storia Contemporanea e Direttore del Master in Comunicazione Storica dell’Università di Bologna, pubblicato da Editori Laterza, e presentato ieri pomeriggio presso la Libreria Mondadori Point di via Nazionale n. 87 di Corigliano Scalo. I lavori, introdotti dal prof. Antonio Benvenuto e dal rag. Gianfranco Benvenuto della Libreria Mondadori Point, sono stati coordinati dal prof. Giuseppe DE ROSIS, mentre a relazionare è stato il prof. Giovanni PISTOIA; durante l’iniziativa sono stati letti da Natale AVOLIO, Franco CIRÒ, KATYA GENOVA, Giusy FORCINITI, Anna MILIENI e Mario FELICETTI. alcuni brani del testo del prof. Dondi nonché alcune poesie sulle stragi e la violenza di Giovanni Pistoia. Ampio e professionale il servizio tecnico e fotografico della serata realizzato dal prof. Francesco Verardi. Impeccabile, come sempre, sia l’organizzazione della Libreria Mondadori Point, colma di persone interessate all’argomento, sia il coordinamento, puntuale e denso di richiami storici e culturali, del prof. Giuseppe De Rosis, che di volta in volta ha dato la parola ai vari intervenuti, dando così vita ad un dibattito incentrato su tematiche di interesse comune appartenenti alla triste storia del nostro paese, ovvero quella delle ‘Stragi Nere’ che iniziano il 12 dicembre 1969. “Lo studio di Dondi, un viaggio nell’Italia delle stragi e dei misteri, – ha spiegato nella sua apprezzata relazione il prof. Giovanni Pistoia – si materializza in un volume di circa 450 pagine fitte, che non concede pause o distrazioni. Il periodo preso in considerazione va dal 1965 al 1974. Mirco Dondi non è un magistrato, è uno storico, egli non intende emanare sentenze, scrivere ordinanze giudiziarie ma fare semplicemente il suo mestiere: esaminare l’ampia letteratura in materia, consultare le fonti disponibili, cercare e far emergere quelle ancora inedite, dare respiro agli atti di varie commissioni parlamentari, alle relazioni ancora non conosciute, blindate nelle aule dei tribunali, riferire testimonianze, e così via. Alla luce di tutto ciò, fissare alcune verità storiche inoppugnabili e dare una risposta anche al perché tanti delitti siano rimasti senza una verità giudiziaria, senza condanne processuali. Mirco Dondi fa tutto ciò, avanzando anche ulteriori ipotesi di lavoro per studi futuri, con rigore, puntualità, precisione. Difficile, anzi impossibile, trovare nel testo affermazioni, considerazioni su fatti o personalità politiche e istituzionali, formazioni extraparlamentari, parlamentari, o altro, che non facciano riferimento a un documento, una relazione, una perizia. Si potrà, volendo, giudicare questa o quella fonte, questa o quella dichiarazione riportata, ma non si potrà dire che l’autore si sia lasciato prendere la mano da valutazioni personali non verificabili. (…) Con questo recente lavoro di ricostruzione storica degli anni più acuti della strategia della tensione (1969-74) – dove non mancano segnali di quella che sarà la sanguinosa e pericolosa violenza degli anni più cupi delle Brigate rosse – Dondi riprende, con maggiore dovizia di atti e conseguenti valutazioni, alcuni temi appena accennati nel manuale; è auspicabile, quindi, una lettura congiunta dei due testi per una valutazione più complessiva dei contesti dentro i quali i fatti trovano alimento”. Il prof. Dondi, autore del libro in questione, si è poi soffermato sull’iter che ha accompagnato la stesura del testo, tra studi e ricerche compiute, nonché sulle considerazioni finali e le verità storiche sulle stragi italiane analizzate alle quali è pervenuto, inoppugnabili nei fatti pur se non supportate da sentenze della magistratura. Le conclusioni sono state affidate al rag. Benvenuto che ha salutato tutti i presenti e dato appuntamento alle prossime iniziative culturali promosse dalla Libreria Mondadori Point. |