LA SANITÀ IN CALABRIA È IN COMA
 
mercoledì 23 dicembre 2015 16:35
 
LA SANITÀ IN CALABRIA È IN COMA

Che piaccia o no, checché ne possano dire politici e politicanti miopi e incapaci di capire le esatte esigenze dei territorio interessati, l’unica strada da percorrere nella Piana di Sibari per sperare in una sanità migliore è la realizzazione dell’Ospedale Unico. Questa nostra constatazione giunge a seguito di un’attenta riflessione riguardo alcuni aspetti che vogliano qui evidenziare. Innanzitutto prendiamo in esame la classifica redatta dall’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari) a proposito della erogazione dei livelli di assistenza, i cosiddetti Lea, ebbene in questa classifica la Calabria occupa l’ultimo posto. Un dato questo che ci deve non solo allarmare, ma farci indignare, tenuto conto dei costi che annualmente il servizio sanitario regionale affronta per tenere in piedi un sistema che, purtroppo, a ben vedere fa acqua da tutte le parti. Ecco perché sosteniamo che è giunto il momento di cambiare registro a proposito dell’esistenza o meno di ospedali fotocopia nel raggio di pochi chilometri. La politica dell’avere un reparto sotto casa ha prodotto tanti guasti, disfunzioni ed il deficit che ben conosciamo. Corigliano questo stato di cose lo ha pagato e lo sta ancora pagando a caro prezzo. Da qui l’appello che rivolgiamo, anche in maniera accorata, ai rappresentanti istituzionali di questo territorio, ai quali diciamo che non serve un ospedale o dieci ospedali che erogano le attuali prestazioni sanitarie, le quali non danno le giuste risposte, proprio in termini di efficienza e efficacia sanitaria ai cittadini-utenti. E’ ora di finirla con queste posizioni ipocrite e dannose per l’offerta sanitaria, posizioni che di fatto, purtroppo, non fanno altro che negare l’evidenza dei fatti. A questi politici che non vogliono guardare in faccia la triste realtà sanitaria, facciamo presente come la sfiducia nei confronti dei nostri ospedali è talmente alta che persino gli stessi operatori sanitari, siano essi medici, infermieri o politici (sarebbe davvero interessante conoscere quanti di questi si sono recati presso le nostre strutture al momento del bisogno) vanno a curarsi verso strutture ubicate in altre regioni, e quindi è proprio il caso di dire che non esiste, di fatto, alcun argine alla migrazione sanitaria. Capita molto di rado constatare che in alcune nostre strutture è presente qualche eccellenza, ed è il caso della Chirurgia di Corigliano, ma è bastato che il Direttore della stessa UOC abbia tentato di riorganizzare il reparto,secondo le norme vigenti, e che sicuramente avrebbe dato risposte in termini di assistenza sanitaria, lo stesso è stato oggetto di invettive, scatenando una guerra di campanile mai sopita. Un primo risultato lo si è ottenuto: il Direttore UOC dal primo di marzo 2016 sarà collocato in pensione con la pace di tutti. E’ con amarezza che constatiamo come la sanità è stata, ed è ancora oggi, purtroppo, gestita solo come serbatoio di voti e coperture per assunzioni illegittime, illegali e scambio di voti. A tal proposito secondo noi sono emblematiche le assunzioni per progetto effettuate della regione Calabria proprio a ridosso dell’ultima tornata elettorale, assunzioni che sono state ribattezzate come “assunzioni sacre“ erano 133 ora 138 domani chissà quante. Ed è proprio in virtù di ciò diciamo basta con questo andazzo, è ora di finirla con lo sperperare soldi pubblici per effettuare spostamenti di reparti da un ospedale ad un altro senza alcun motivo e senza nessuna utilità per i cittadini-utenti. Tutto ciò a conti fatti si è rivelato un fallimento, vedi otorino, ortopedia, che sono stati trasferiti da Corigliano a Rossano. Queste operazioni inutili quanto sono costate? E tutto ciò in termini di efficienza quali risultati concreti ha prodotto? Riteniamo che sarebbe davvero interessante conoscere, a tal proposito, i dati della migrazione sanitaria per ogni singola branca. E ancora ci chiediamo in questo autentico caos sanitario calabrese: era proprio il caso di riconfermare tutti i primari, visti i risultati ottenuti? A questo punto alcune domande al Presidente delle Regione Oliverio ed al Commissario Regionale alla sanità Scura, appaiono più che doverose: l’Ospedale della Sibaritide si farà e in quanto tempo? O lo stesso viene utilizzato quale contrappeso per futuri equilibri politici? Troppo volte abbiamo ascoltate promesse, e solo, purtroppo, nelle campagne elettorali, sia da destra che da sinistra. Ci hanno detto “a marzo, a settembre, a giugno, poseremo il primo mattone”. Purtroppo nei fatti così fino ad oggi non è stato. Questo territorio cari rappresentanti ha bisogno di risposte certe, diversamente avete una sola alternativa: dimissioni perché avete fallito.

Il Coordinatore RSU Mario Fusaro
Il Vice-Coordinatore RSU Giovanni Battista Malagrino’
Il Presidente RSU Dr. Italo LE Pera

COMUNICATO STAMPA
 

 
   
#Sanità #RSU #Ospedale Unico #Piana di Sibari
 
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