Attribuire ora al governo regionale, ora a quello nazionale, la responsabilità dell’enorme aumento della TARI, oltre che palesemente scorretto, risulta assai offensivo per l’intelligenza media dei cittadini coriglianesi. Le sanzioni regionali e nazionali a cui probabilmente (non viene citata infatti alcuna normativa ben precisa) fanno riferimento diversi comunicati stampa comunali privi di firma, sono in realtà sanzioni in perfetta linea con le direttive europee che invitano gli stati membri a “punire” i comuni con bassa percentuale di raccolta differenziata e a “premiare”, con sconti sullo smaltimento residuo, quei comuni virtuosi con buona percentuale della stessa. Normative dunque sacrosante che mirano a contrastare lo scempio del territorio, avvelenato da troppe discariche e spesso sfigurato e ammorbato da cassonetti strabordanti, non raramente pregni di percolato altamente tossico.
Dunque non sono tali normative in difetto, anzi: ad essere in difetto sono quegli amministratori comunali che, invece di dotarsi di sistemi di gestione dei rifiuti virtuosi, in grado di innalzare la percentuale di raccolta differenziata e dunque garantire ulteriori riduzioni del residuo conferimento in discarica, non sono stati in grado o non hanno voluto scegliere di mettere in campo da subito un sistema di raccolta differenziato spinto, che in primis puntasse sul riciclo e riutilizzo dell’umido.
Questo infatti è il dato inopinabile che non permette alcuna altra interpretazione: l’Amministrazione comunale di Corigliano, che più volte ha rimarcato la sciagura del bando comunale che regolava la gestione dei rifiuti, alla scadenza dello stesso e dopo quasi due anni di vita amministrativa, sceglie di prorogarlo per 3 mesi prima e per altri 6 mesi dopo, determinando così anche per il 2015 una percentuale di raccolta differenziata bassissima (circa il 18%) e di conseguenza i costi elevati che hanno portato la bolletta TASI a lievitare in maniera spropositata. Questo non è politichese o scaramucce di fazioni, questo è un fatto.
Così come un fatto inopinabile è ciò che pubblica lo stesso Ufficio Ambiente del Comune di Corigliano Calabro nel documento “ANALISI DEI COSTI DI GESTIONE”, in merito alla gestione degli RSU nel proprio comune. Questa immagine estrapolata dal sovracitato documento, sintetizza con estrema chiarezza quanto ci è costato il non aver messo in campo a marzo 2015 un nuovo bando di gestione RSU profondamente incentrato sulla raccolta differenziata “porta a porta”. Nello specchietto “Costo di smaltimento 2015 senza RD”, si può chiaramente leggere che il costo di smaltimento stimato per il 2015 senza Raccolta differenziata “porta a porta“ è di 3.073.895 euro. Nello specchietto successivo “Costo di smaltimento 2016 con RD al 55%” si fa una proiezione di quanto invece ci costerebbe il servizio annuo con una buona percentuale di raccolta differenziata, ottenibile esclusivamente con il sistema “porta a porta”: si può chiaramente leggere come il costo crolla notevolmente a 1.766.607 euro. Un risparmio di 1.307.288 euro solo in conferimento. A tale risparmio va aggiunto l’eventuale guadagno comunale derivante dalla vendita del materiale riciclato, cifra che sempre nello stesso documento redatto dall’Ufficio Ambiente del Comune di Corigliano Calabro viene stimata intorno ai 620.000 euro.
Ecco dunque la misura totale di quelle proroghe: circa 1.900.000 euro che hanno determinato l’aumento stratosferico della TASI nel Comune di Corigliano Calabro. Tale aumento sarebbe stato invece molto condivisibile se ad esempio si fosse accolta la nostra proposta di creare un impianto di trattamento dell’umido, al fine di creare compost di alta qualità. Un impianto che, dato il quantitativo di umido prodotto dal nostro comune, sarebbe costato 1.000.000 euro circa, ma che avrebbe in 5 anni prodotto un risparmio di circa 3.000.000 di euro. Questa è la realtà dei fatti: l’incapacità, il pressappochismo, l’inattività, le scelte mancate della Giunta Geraci oggi gravano pesantemente non solo sulle tasche e sulla carne dei nostri concittadini, ma anche su quella fiducia verso un’amministrazione comunale che conducendo la Città verso l’anarchia e la rassegnazione. Confidiamo in un estremo atto di dignità che porti l’Assessore all’Ambiente ad assumersi le proprie responsabilità, offrendo le proprie dimissioni e consentendo l’apertura finalmente di quel “tavolo verde”, occasione di confronto serio e fertile per uscire in maniera sostenibile da questa terribile situazione.
Circolo di Corigliano Schiavonea Responsabile Ambiente Biagio Frasca
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