L’efficienza e la qualità del servizio sanitario rappresentano una delle questioni prioritarie del comprensorio della Sibaritide. Che le Istituzioni locali devono affrontare con decisione e vigore con il solo obiettivo di garantire, in attesa della realizzazione del nuovo Ospedale, prestazioni adeguate alle esigenze dell’utenza. La difesa del territorio, ma soprattutto il rispetto degli standard di garanzia dell’assistenza medica devono rappresentare un’esigenza basilare che i tecnici deputati a pianificare la fase riorganizzativa della rete sanitaria locale non possono non tenere in considerazione. Assumendosene ogni doverosa responsabilità. Bisogna avere il coraggio e la consapevolezza, in questa fase delicatissima, di saper guardare necessariamente al solo interesse della vasta comunità sibarita che da oltre un quinquennio, ormai, sta pagando il prezzo più caro della debacle sanitaria calabrese.
È quanto dichiara il sindaco Giuseppe Antoniotti, comprendendo le preoccupazioni dei colleghi del comprensorio ionico e auspicando che la redazione del nuovo piano di riorganizzazione ospedalieraterritoriale tenga conto esclusivamente delle esigenze degli utenti della Sibaritide, così da poter assicurare un’assistenza omogenea ed efficiente per tutti.
Spero – afferma il Primo cittadino – che si dia impulso ad una riorganizzazione sanitaria mirata, innanzitutto, ad offrire un servizio quanto più qualificato. Sappiamo che bisogna far fronte ad un piano di rientro per ridimensionare e razionalizzare la spesa. Ma è pur vero che bisogna saper muovere bene le pedine sulla scacchiera per limitare gli sprechi che sono frutto del taglio indiscriminato dei servizi. Credo che bisogna creare le condizioni per garantire efficienza alla rete assistenziale così da ridurre drasticamente l’emigrazione sanitaria verso le regioni limitrofe. Per esempio – ribadisce Antoniotti – continuo a rimanere convinto che la chiusura dell’ospedale di Trebisacce se in apparenza comporterebbe per la Regione Calabria un risparmio dei costi, in realtà generi da un lato una spesa abnorme per il pagamento di tutte quelle prestazioni mediche alle quali i cittadini dell’alto Jonio accedono attraverso le strutture ospedaliere della vicina Basilicata e dall’altro aumenti oltremisura il carico di lavoro sugli ospedali di Rossano e Corigliano. Per i quali è necessaria una riorganizzazione funzionale alle esigenze dell’utenza. Già in passato sono stati commessi errori lapalissiani, che hanno peggiorato la qualità del servizio, già di per se al limite, dei due nosocomi dell’Area urbana. Ricordo, su tutti, la soppressione dell’unità operativa di ginecologia ed ostetricia di Rossano contro la quale ci siamo opposti fermamente, ma senza ottenere i risultati sperati. Oggi però, facendo tesoro degli errori passati e considerato anche che per volontà del Governo Renzi la riorganizzazione sanitaria calabrese dovrebbe avvenire sulla scorta di una logica più tecnica che politica, mi auguro che non si rimescolino le carte per poi alla fine non cambiare nulla. Se è opportuna – scandisce ancora Antoniotti - la necessità di provvedere alla rimodulazione dei Reparti e delle unità operative del Compagna di Corigliano piuttosto che del Giannettasio di Rossano lo si faccia, ma con criterio! Il dilatarsi dei tempi di realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide, non può giustificare il perpetrarsi di questa situazione di precarietà. La sanità in questo territorio non può più vivere in emergenza! Ecco perché nella fase di riorganizzazione, serve porre come condizione imprescindibile la sicurezza dei cittadini. Assistere, come purtroppo successo negli ultimi tempi, a situazioni paradossali che, in alcuni casi, hanno addirittura fatto registrare la perdita di vite umane, non è più ammissibile. Si ragioni per criterio e buonsenso – conclude il Sindaco-, cercando di mettere in secondo piano tutti gli altri interessi che non siano quelli mirati all’esclusiva tutela della salute degli utenti della Sibaritide. |