Il nubifragio che ha colpito la nostra città fra l’11 e il 12 agosto ha fatto venire fuori le deficienze di un territorio saccheggiato dagli anni 60, la mancata prevenzione idrogeologica da parte di Stato e Regione, lo sviluppo selvaggio a partire dagli anni 70, la piaga dell’abusivismo sempre diffusa.
Tutti questi elementi, opera dell’uomo, uniti alla furia devastatrice della natura nel tempo producono inevitabilmente disastri ambientali. Quello che è successo a Corigliano Calabro e a Rossano succede sempre più spesso in tante parti d’Italia, anche nel più progredito centro-nord.
Nella nostra città, col nubifragio, però, è venuto fuori qualcosa di inqualificabile, vergognoso e inaccettabile da parte di partiti e rappresentanze politiche che rappresentano solo chi firma i comunicati, è venuto fuori un sentimento di livore e di odio contro la figura del sindaco, reo del nubifragio e della conseguente alluvione.
In modo tendenzioso si è cercato di descrivere una realtà falsificata, accusando il sindaco di essere assente, mentre era impegnato con gli assessori competenti nelle zone alluvionate di Fabrizio e dello Scalo cittadino, mentre era impegnato con Prefetto e Protezione civile a chiedere con forza mezzi e personale per l’emergenza.
Viene raccontata la storia di un sindaco assente, quando anche il giorno di Ferragosto era impegnato in Comune con tecnici ed assessori a coordinare il piano degli interventi urgenti.
Perché tanta cattiveria e malignità?
Mai come in questa calamità tutta la struttura amministrativa, dal settore manutentivo al settore tecnico, è stata allertata dal sindaco e resa operativa da subito, eppure c’è chi sul fango dell’alluvione butta fango di falsità e di menzogne. Comprensibile è la rabbia di tanti cittadini che hanno avuto danni e disagi, ma è ingiusto scaricare l’inefficienza e le deficienze di Stato e Regione sul comune, specie in presenza di eventi eccezionali e del tutto fuori controllo. Cercare visibilità politica a basso costo nei momenti di disgrazia è operazione vergognosa ed inqualificabile.
Ci siamo già scordati dell’alluvione di qualche anno addietro che ha lasciato pendenti sulle sorti del Comune debiti fuori bilancio milionari? Il sindaco GERACI potrà pure sbagliare qualche volta, ed è umano, ma almeno riconosciamogli l’impegno e l’abnegazione con cui sta lavorando. La conta dei danni è lunga e le ferite sono ancora aperte ma in questi casi, come avviene dappertutto, è un fatto di civiltà che la città sia unita e stretta attorno al sindaco per cercare di operare al meglio. - (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying). |