Decisamente non appartengo al “fronte del ni”.Chiarisco affinchè sia esplicita la mia convinta adesione ad un’ipotesi che condivido,ed anzi (a futura memoria)proprio in questa direzione vanno considerate le mie estemporanee riflessioni.Proprio per evitare che ai pronunciamenti non seguano fatti ed atti ,come purtroppo da tanto tempo siamo costretti a verificare.
Nel dettaglio:senza giri di parole trovo che a fronte di una suggestiva opportunità per le nostre cittadinanze, le argomentazioni adottate a vincolo della necessità di cortocircuitare la partecipazione estesa ed ampia dei residenti risultino piuttosto fragili .Se non addirittura discutibili avanzate con una punta di saccenteria dal(dagli)estensore della piccata risposta comparsa su alcuni blog locali.Atteggiamento piuttosto confutabile che andrebbe disatteso,proprio per non vanificare le possibilità che si schiudono con un atto di portata storica. In questo senso mi sembra di aver colto nel richiamo del Prof Filareto, intellettuale di rara intensità, un indiretto richiamo alla inopportunità di atteggiamenti eccessivamente “illuministici”. Credo sia stata Sua intenzione richiamare le pagine di Vincenzo Cuoco e della magistrale lezione “sulla rivoluzione napoletana del 99”lasciataci in eredità(senza particolare profitto)dove si spiega nel dettaglio del fallimento sul campo delle “migliori intelligenze del Sud Italia”;che la rivoluzione intendevano applicarla per “decreto” nelle nostre latitudini,sulla scia della straordinaria esperienza francese.Scatenando viceversa una Vandea di spropositate proporzioni. In questo senso ci soccorre Il Professor Piperno,quando criticando,da un punto di vista molto differente,gli illuministi meridiani,sostiene che inibirono la rivolta “possibile”dei sancuolotti nostrani,ovvero bloccarono sul nascere la possibilità di una diretta “discesa”in campo delle classi subalterne .Una Storia che si ripete ad orologeria!Pochi decenni dopo si disse che L’Italia era fatta..ora pensiamo agli italiani!La Storia ci racconta come andò a finire!
Attendendoci con scrupolo alle argomentazioni evocate dall(Dagli)estensore della citata risposta: un’Area Urbana in atto da anni; -un Piano Strategico Associato che è in fase terminale; -una struttura territoriale che vede già contigue le aree urbanizzate dei due maggiori Centri abitati; -un Ospedale Nuovo che sarà costruito in area baricentrica come pure il mega impianto di smaltimento dei rifiuti liquidi (anche a prescindere dai ragionamenti in atto sulla maggiore o minore positività di quest’ultimo); -importati strutture sportive delle due Città che si sono già unificate;
Mi spiace dover sottolineare questo aspetto nella giornata in cui molto probabilmente si scriverà una buona pagina per il territorio. Mi sembra opportuno sottolineare,di aver fatto parte di quella breve meteora di esaltante bellezza istituzionale,l’amministrazione De Rosis che al pari della dirimpettaia amministrazione Filareto persegui’ con decisione l’ipotesi di Area Urbana. Le cui tracce peraltro sono di ben piu’ consistente durata.Con linearità di coerenza difficilmente riscontrabile in contesti ideali e soggettivi che persino di recente ,a seguito dell’accorpamento delle ginecologie, hanno considerata come una iattura avere “ scritto” sulla carta d’identità “nato a Corigliano” ovvero per quanti hanno fatto scelte strategiche sul turismo che hanno “guardato”esattamente all’opposto ovvero verso Crosia e/o Cassano(cosa in sé non disdicevole,ma senz’altro poco attinente alla prefigurazione di una solidità concreta di conurbazione).Sul PSA è piuttosto nota la scarsa partecipazione popolare alla discussione,riguardante peraltro altre municipalità strettamente connesse per storia e geografia alle nostre realtà. Che Rossano-Corigliano siano “contigue”è cosa visibile ed indiscutibile,meno obiettivabile appare la “sensazione comune”di appartenenza. Sull’Ospedale nuovo che dire? Dopo quasi dieci anni non mi sembra che ci siano novità significative. Eppure sarebbe stata cosa buona elevare il prestigio delle classi dirigenti “conurbate”dando voce alle legittime dimostrazioni di dissenso delle abitazioni residenti sui due estremi dello jonio,che in poche settimane si son viste scippare del diritto alla cura in nome di un avveniristico “Grande Ospedale”del quale, allo stato ,nessuno (a parte quelli di cui in narrativa)intravede la realizzazione. Sulle strutture sportive per spirito di carità ed in omaggio all’intelligenza collettiva pare opportuno sganciare un omissis senza sguardi malinconici ad Insiti!!!
Continuiamo: di 200 milioni di euro da spendere in infrastrutture per i prossimi 10 anni; -dell’abolizione, per la Nuova Città, del patto di stabilità per almeno i 5 anni successivi alla fusione; -di intercettare i finanziamenti pubblici della fascia superiore di popolazione atteso che la Nuova Città sfiorerà i 100 mila abitanti ma soprattutto: -della precedenza nell’assegnazione dei finanziamenti Comunitari, Statali e Regionali, rispetto agli altri Enti concorrenti. Non mettiamola sui danari da “spendere”nei prossim anni…perché non sono di certo mancati i fondi nei decenni passati.Il problema sarebbe semmai capire ,con una rendicontazione pubblica dove sono finiti quei fondi!Sicuramente non hanno prodotto significativi benefici per la quasi totalità degli abitanti locali,mentre appare un macigno difficilmente rimovibile,la responsabilità di ampia classe dirigente(non solo politica)rispetto alle consorterie che hanno fatto scempio dei contributi destinati al miglioramento delle condizioni generali di vita dei cittadini. Diamo un numerino?488…E non mi si venga adire che ci siano eque e condivise responsabilità tra chi ha “intercettato”e quanti hanno assistito passivamente alle “intercettazioni”di questi moderni”pirati”per dirla ancora con le parole di Franco Piperno.Sul patto di stabilità ,magari si potrebbe guardare con attenzione alle imminenti elezioni greche per cogliere che la politica ,se ispirata da idealità forti enon mercenarie,ancora m puo’ molto contro le logiche dei potenti.
Infine sulla delicata situazione dei “dipendenti e sottomessi”.Soltanto poche settimane orsono,fior di imprenditori e professionisti locali(piu’ o meno prestati alla politica)hanno aperto braccia e magazzini ai profeti del Busento,non si dispiacciano se le loro circonvoluzioni ad Horas non rendono inappellabili le loro coerenze.
Con bella metafora il Prof Iudicissa ,persona quanto mai pacata,sostiene che i matrimoni d’interesse sono brutta cosa. Facciamolo questo matrimonio ,ma che ad ispirarlo sia un sentimento d’amore..quello vero per la nostra Terra e la nostra gente… |