Il gruppo dei “Popolari per Corigliano” nel prendere atto dell’emergenza della problematica circa l’ipotesi di fusione fra le città di Corigliano e Rossano, ha ritenuto di riunirsi per discutere dell’argomento al fine di rendere chiara la sua posizione e articolare una serie di suggerimenti e proposte che possono definire in maniera adeguata i limiti di quel problema. Preliminarmente il gruppo ha evidenziato con amarezza e, perché no, con un certo disagio della metodica usata dagli organi istituzionali della Città nell’affrontare questo argomento. La logica avrebbe voluto che l’incontro tra i due Sindaci di Corigliano e Rossano e, di conseguenza, il Consiglio Comunale che si andrà a celebrare fosse preceduto da un’ampia preliminare discussione sul problema che potesse coinvolgere forze politiche, circoli e associazioni di categoria varie. Ciò purtroppo non è avvenuto quasi a volere sottolineare, e ci auguriamo di no, come l’iniziativa fosse espressione della volontà singola dei Sindaci più che la volontà delle popolazioni. Teniamo perciò a ribadire preliminarmente che non sono i Sindaci a fare una ipotetica fusione bensì il popolo, il quale andrà opportunamente edotto e reso consapevole di ciò che successivamente andrà ad approvare o a rifiutare. Ciò posto riteniamo che, pur essendo partiti in maniera approssimativa e disarticolata, il Consiglio Comunale che si andrà prossimamente a celebrare non potrà che fornire una sola dichiarazione di intendi necessaria, per come previsto dalla legge, a mettere la Regione in condizione di avviare l’iter burocratico amministrativo che dovrà, poi, condurre alla celebrazione del referendum tra le popolazioni interessate. Dopo ampia ed articolata discussione si è ritenuto che sia opportuno, immediatamente dopo la celebrazione del Consiglio Comunale, iniziare da subito con incontri e riunioni fra i partiti, i gruppi politico culturali, i circoli e le varie associazioni di categoria per definire ed elaborare un piano di proposte concordate da sottoscrivere prima della celebrazione del referendum, proposte che riteniamo debbano essere, non solo preliminari, ma indispensabili perché l’argomento venga affrontato e definito in termini chiari e rispettosi della dignità di ciascuna delle comunità interessate al problema. In tale direzione il gruppo ha ritenuto doveroso offrire un canovaccio di proposte, interessanti aspetti riguardanti la configurazione logistica, funzionale-amministrativa, urbanistica e di collegamento fra le due comunità ed, inoltre, una serie di proposte di lavoro interessanti, problematiche varie di comune interesse. Pur ritenendo che tali proposte dovranno necessariamente essere oggetto di incontri preliminari rispetto alla celebrazione del referendum riteniamo doverosamente di anticiparle in maniera sintetica perché il nostro pensiero possa essere recepito in maniera adeguata.
NOME Per quanto concerne il nome riteniamo che l’indicazione di “Comune di Corigliano Rossano” possa essere la più confacente e realistica.
SEDE COMUNALE Riteniamo necessario, da subito, la costruzione di una sede comunale unica da ubicare in zona baricentrica per la quale è necessario attivarsi nell’immediato per la ricerca dei fondi necessari. In attesa della realizzazione della nuova sede comunale occorre, comunque, procedere alla unificazione degli uffici nelle loro varie articolazioni. Gli uffici unificati dovranno essere temporaneamente ubicati e ripartiti tra le due sedi comunali oggi esistenti, il che permetterà di integrare utilmente le competenze esistenti nelle due realtà comunali e rendere il meno difficoltoso possibile la fruizione da parte degli utenti dei servizi e degli uffici comunali stessi.
SERVIZI INTEGRATI Il processo già avviato con la identificazione di un unico impianto di depurazione e con l’ospedale unico della Sibaritide dovrà impegnare tutti affinché vengano definiti e messi in esecuzione.
LINEE DI SVILUPPO URBANO Tali linee che dovrebbero essere contenute nel Piano Strutturale Associato risultano, allo stato, del tutto ignote. E’ evidente, pertanto, che in ragione della possibile fusione dei due comuni di Corigliano e Rossano tale piano vada rivisitato e controllato affinché le linee di sviluppo urbano in esse contenute risultino aderenti alle necessità oggi emergenti.
PROBLEMA ENEL Relativamente alla Centrale essa mal si concilia con la presenza di un ospedale unico di ampio respiro né va ignorato il violento moltiplicarsi delle aree di Corigliano e Rossano delle presenze di tumori e leucemie le cui genesi potrebbero essere, insieme ad altre cause, legate all’azione a distanza di anni di processi inquinanti accumulatisi nel tempo. La logica vorrebbe che la Centrale venisse totalmente eliminata e comunque occorre, senza se e senza ma, impedire qualsiasi ipotesi di alimentazione della stessa che non sia a gas.
TRIBUNALE DI ROSSANO Va proseguita con fermezza e determinazione la lotta per la sua riapertura fino a manifestazione, ove necessario, di disobbedienza civile.
SANITA’ Occorre sottoscrivere un accordo affinché, a fusione dei Comuni avvenuta, venga realizzata l’autonomizzazione della gestione della Sanità con la creazione di una “Azienda Sanitaria Area Urbana” che permetta di affrancarsi da una gestione della sanità sino ad ora del tutto penalizzante nei nostri confronti. Tali proposte non esaustive delle problematiche interessanti le due comunità, rappresentano, comunque, elementi indispensabili ed inalienabili perché il rapporto fra le due Comunità sia affrontato con serietà e con rispetto della dignità di ciascuno. |