La UIL-RUA esprime un giudizio fortemente critico in relazione alla mancanza di trasparenza con cui l’amministrazione dell’Università della Calabria ha gestito la fase dell’emergenza coronavirus. Allo stesso modo, valuta negativamente le modalità e i comportamenti con cui essa continua anche in questi giorni a caratterizzare il proprio operato rispetto al problema del diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. La UIL-RUA lamenta l’assenza di un confronto serio in merito alle numerose questioni legate a questo difficile momento ma, ancor più, l’assenza di una strategia chiara e definita circa il prosieguo delle attività dell’ateneo. La pubblicazione della nota direttoriale n° 11505 del 20 maggio, anche in questa circostanza frutto di un comportamento poco rispettoso delle prerogative e dei diritti del personale, visto che il Protocollo di cui si fa menzione non è stato condiviso come sarebbe stato necessario, conferma la scelta dell’amministrazione di proseguire con atteggiamenti verticistici e antidemocratici; atteggiamenti che la UIL-RUA contesta con forza. L’intera vicenda, al di là di questa censurabile impostazione, che offende e delegittima il PTA, mostra l’incapacità dell’ateneo di fronteggiare l’emergenza. In particolare, l’inadeguatezza dell’amministrazione appare evidente in relazione a: - l’immobilismo e la superficialità che l’università ha dimostrato nell’intera vicenda coronavirus; - l’inammissibile ritardo con cui è stato definito il protocollo di sicurezza in rapporto al quale vanno definite, in maniera non burocratica ed estemporanea, le modalità di accesso e fruizione dei servizi in alcuni ambienti (residenze, laboratori, biblioteche, mense etc.) maggiormente a rischio e bisognosi di particolari misure di prevenzione; - alla distribuzione dei dispositivi di sicurezza, gestita in modo approssimativo e secondo logiche contrarie agli interessi generali; - alla chiusura del Centro residenziale, avvenuta senza alcuna attenzione per le esigenze degli studenti, che da un giorno all’altro sono stati costretti a lasciare le residenze senza il minimo sostegno da parte dell’ateneo; - alla mancata regolamentazione degli accessi nel Campus da parte di soggetti esterni; - alla gravissima disattenzione verso il personale che durante il lockdown ha assicurato lo svolgimento delle attività considerate indifferibili, alla mancanza di pulizia e allo stato di abbandono dei servizi igienici negli ambienti di lavoro in cui il personale ha operato. Si tratta di un quadro poco edificante che risulta ancor più aggravato, dopo circa tre mesi di chiusura dell’ateneo, in cui si è osservato un incomprensibile vuoto operativo, dalla mancanza di un serio progetto di ritorno alla normalità. La UIL-RUA, nel denunciare le responsabilità dell’amministrazione in merito ai problemi evidenziati, è decisa a mettere in campo ogni azione necessaria perché venga responsabilmente rispettato il diritto alla sicurezza dei lavoratori e, più complessivamente, il rapporto tra l’Amministrazione centrale e il PTA sia impostato sul rispetto reciproco e dei rispettivi ruoli. La UIL-RUA, in ogni caso, è determinata a vedere assicurata l’applicazione delle norme che regolano il confronto tra il personale dipendente e l’amministrazione dell’ateneo. Al fine di discutere dei problemi evidenziati, la UIL-RUA chiede un incontro urgente finalizzato a ripristinare il buon andamento delle relazioni sindacali e, attraverso di esse, il rispetto del diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, fermo restando la disponibilità a concorrere alla buona riuscita delle iniziative che saranno messe in campo. La Segreteria UIL SCUOLA RUA - UNICAL -
|