«Non sottovalutare il rischio a cui sono esposti donne e uomini che lavorano nella grande apparato dei servizi e del commercio. A partire dalle forze dell’ordine, bisogna prevedere e provvedere con urgenza a disporre esami sierologi e tamponi per tutte quelle categorie di lavoratori che ad oggi sono particolarmente esposte. Un esempio virtuoso è quello della Regione Toscana».
A lanciare l’appello, direttamente al presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, è la portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Elisa Scutellà.
«Chi garantisce la sicurezza sul territorio calabrese – precisa la Scutellà - ed in questo periodo di emergenza epidemiologica è particolarmente esposto al pericolo di contagio, oltre agli operatori sociosanitari, è sicuramente il comparto delle forze dell’ordine e del soccorso pubblico che quotidianamente vigila sul rispetto delle regole di contenimento oltre ad attenersi ai compiti già loro comunemente affidati».
«A queste lavoratrici e lavoratori – precisa ancora - si aggiungono altre categorie che in questo periodo sono sensibilmente esposte ai rischi del contagio come tutti quegli operatori dell’apparato dei servizi e del commercio, dai commessi agli addetti di sportello, e via via che le aperture si amplieranno anche tanti altri lavoratori saranno inevitabilmente messi in pericolo di contagio».
«L’invito che rivolgo alla governatrice Santelli – prosegue la parlamentare 5 stelle - è di non sottovalutare il rischio a cui sono soggetti queste donne e questi uomini e di prevedere e provvedere con urgenza a disporre esami sierologi e tamponi almeno per le categorie di lavoratori che ad oggi sono effettivamente più a rischio. Sappiamo dell’intenso sforzo profuso in questo periodo dagli operatori delle forze dell’ordine e dell’assennato senso del dovere di altrettante categorie che in questo periodo sono inevitabilmente a stretto contatto con i cittadini che potrebbero inconsapevolmente essere portatori asintomatici del virus. Sarebbe un atto di irresponsabilità non vigilare sulla loro salute, a fronte dei rischi a cui sono sottoposti quotidianamente e dell’impegno costante prestato per garantire sicurezza, servizi all’utenza ed il rispetto delle regole. Sarebbe invece sensato e coscienzioso prendere esempio da altre regioni sul territorio nazionale, come ad esempio la Toscana, che ha già predisposto screening sanitari in vasta scala per contrastare la diffusione del Covd-19. Non può essere disconosciuto il forte rischio a cui vanno incontro ogni giorno migliaia di lavoratrici e lavoratori nei negozi, nelle aziende e negli uffici calabresi ed è per questo che va loro riconosciuta da parte dell’amministrazione regionale una sicurezza sul lavoro in tempi celeri, se non immediati, affinché – conclude - vengano predisposti tutti gli esami sanitari del caso per evitare il conclamarsi di un abbandono istituzionale».
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