Il primo decesso. È una donna di 91 anni a pagare con la vita l’epidemia da covid-19 esplosa a “Villa Torano”. L’età, le concomitanti patologie, lo stress delle ultime ore, ne hanno fatto una preda ideale per il virus. Un’altra degente “positiva” è invece ricoverata dal giorno di Pasquetta in Rianimazione a Cosenza. Le sue condizioni sono molto gravi e complicate da concomitanti insorgenze. «Siamo di fronte a un quadro preoccupante» spiega Mario Marino, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale «e dobbiamo agire con tutti i mezzi che abbiamo per disinnescare questa grave criticità. Fino a Pasqua pensavamo d’essere finalmente in discesa poi, a Pasquetta, è venuta fuori questa situazione che ci accomuna ad altre zone d’Italia». Il riferimento è chiaramente alla Lombardia, perchè la dinamica di diffusione del coronavirus sembra essere ampia e veloce come in Settentrione. I numeri, d’altronde, parlano chiaro: 36 dipendenti e 41 pazienti della struttura sanitaria privata risultano contagiati e, con loro, probabilmente i familiari. Ciò amplia il numero delle persone infettate ed espande l’area di contaminazione da Torano, dove risultano tra i 19 contagiati anche tre bambini, a numerosi paesi della Valle del Crati e non solo. Centri nei quali il personale risiede. Un esempio? Sono ancora le cifre a offrirci una risposta. Cifre che sono il frutto del lavoro estenuante svolto dal pool di “specialisti” guidato da Marino che esegue quotidianamente i tamponi. A Montalto Uffugo ci sono 7 nuovi casi accertati; a Luzzi e Bisignano 4, ad Acri 4, uno ciascuno a Lattarico, Santa Sofia d’Epiro (dove il positivo è un assessore comunale), San Martino di Finita e San Marco Argentano; sei le persone poste, invece, in quarantena obbligatoria a Cosenza; due i casi sospetti a Rota Greca: si tratta di degenti dimessi dalla casa di riposo prima di Pasqua. Insomma, se il personale di “Villa Torano”, essendo a-sintomatico, ha condotto negli ultimi dieci giorni una normale vita di relazione il numero delle persone infettate è irrimediabilmente destinato a moltiplicarsi vertiginosamente. Ma da quanto tempo il Covid-19 si era infiltrato nella casa di cura? «Il contagio è molto alto» spiega Mario Marino « e stiamo cercando di capire da quanti giorni il virus era in circolazione e come è entrato». A questo punto, se la matematica non è una opinione, i tamponi rifatti dall’Asp sembrano offrire un responso diverso rispetto a quelli eseguiti dai medici della struttura sanitaria privata: 77 contro 67. Il “giallo” dei tamponi offre dunque un finale a sorpresa. Al di là del possibile uso di guanti contaminati contestato nella prima fase, il responso rimane impietoso: decine di persone, di età diversa, dovranno lottare nelle prossime settimane contro il “mostro” invisibile. Ieri è stato a Torano il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione antimafia. La ragione? Capire bene e da vicino quanto sta accadendo. L’hotel “San Felice” che ospita i “positivi” di Villa Torano era privo di allaccio alla corrente elettrica e al gas. Sembra paradossale ma è così. Toccherà al Comune provvedere o il problema è già stato risolto? |