Sono 12 le Regioni classificate a rischio alto, e dove potrebbero essere applicate misure più restrittive. La scorsa settimana non ce n’era nemmeno una. È quanto rileva la bozza del monitoraggio settimanale di ministero della Salute e Iss. «Complessivamente – si legge nel report – questo porta alla classificazione di 12 Regioni/PPAA a rischio alto questa settimana (vs nessuna la settimana precedente), 8 a rischio moderato (di cui due ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una Regione (Toscana) a rischio basso. Tre Regioni/PPAA (Calabria, Emilia-Romagna e Lombardia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel valore inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2, altre 6 (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, V. d’Aosta) lo superano nel valore medio, e altre quattro lo raggiungono (Puglia) o lo sfiorano (Lazio, Piemonte e Veneto)». Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio. Passano in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.«Dobbiamo tenere il massimo livello di attenzione perché il virus circola molto e l’indice del contagio è in crescita» ha scritto poi su Facebook lo stesso ministro. Il presidente facente funzioni Spirlì ha riferito di essere stato raggiunto telefonicamente dal ministro Speranza, che ha definito necessaria la misura: «Ho appena parlato con il ministro Speranza, aspettavo l’ufficialità, ma la zona arancione in Calabria è data dall’aumento dell’Rt, mi ha comunicato la necessità di andare in zona arancione». Spirlì sottolinea poi la presa d’atto «dell’aumento dei contagi, che ora è veramente tangibile, ci sono molti territori che hanno numeri che si sono elevati». «I calabresi – aggiunge – capiscano che il virus è presente, può farci male, creare grandi danni. Mi auguro che il governo sappia prendere le dovute misure di tutela per le attività che resteranno chiuse, Ora più che mai, con la maledetta terza ondata si devono assumere grandi responsabilità». «Non basta più il ristoro, ma ci deve essere un vero risarcimento del danno, per ristoranti, pizzerie, bar e con loro tutte le attività che sono la spina dorsale della regione», conclude il governatore della regione. |