Ho usato il dialetto con i miei genitori, con la bisnonna, con la nonna, con la prozia e la zia, con mia sorella. Lo adopero ancora, nella intimità domestica, con moglie e figlio. Ciò non mi impedisce l’uso corretto della lingua italiana né fu ostacolo all’insegnamento delle belle lettere nei licei classici. Quando un giorno il dialetto sarà elevato a disciplina, forse, vedrò nelle scuole della città tanti scolaretti sulla mia sobria ‘Grammatica della lingua di Corigliano’.
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