I risultati del referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre sono stati molto chiari: non c’è antipolitica, perché la gente ha votato eccome. Bensì c’è qualcosa che si può benissimo definire “sentimento antipartito”. La crisi dei partiti continua inesorabile e, relativamente, anche la crisi del modo di fare politica messo in campo dai partiti. Un modo sordo e incapace di offrire risposte ai cittadini ma non solo. Una crisi dell’ascolto perché l’antica arte del governo è essenzialmente servizio, dar voce ai territori ma anche e soprattutto saper ascoltare le loro istanze. E in quest’ottica che si inserisce un nuovo modo di fare politica che parta dal basso, dalle periferie e dalle persone. Il concetto stesso di “movimento” implica il muovere, il muoversi, moto, spostamento: mettere in movimento qualcosa. Dall’etimologia latina, tecnicamente, “togliere un corpo dal posto dove si trova”. La politica dei movimenti è proprio questo muovere i corpi dal posto dove stanno per portarli nelle sedi opportune e far sentire la loro voce. Nell’Italia e, soprattutto, nella Calabria dei partiti politici si fa sempre più strada quella dei movimenti chiamati a fare scelte decisive per il futuro.
Ne discuteremo domenica 18 dicembre a partire dalle 9:30 presso il cinema Citrigno di Cosenza. Il presente vale anche invito per la stampa e tutti i mezzi di informazione.
Gianluca Gallo Presidente e Fondatore movimento La Calabria che vuoi |