Harry Potter E La Pietra Filosofale |
di J.K. Rowling |
lunedì 16 marzo 2020 15:58 |
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“Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilmente tagliati dai perfidi zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di diritto appartiene. Un mondo dove regna la magia; un universo popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di cavolini di Bruxelles, ritratti che scappano” Ma è un libro per bambini! Mai frase fu più infelice di questa. È una dovuta premessa che mi sento di fare prima di procedere con recensione di questo libro: mai giudicare dalla copertina e dallo standard dei lettori che sembrano appassionarsi a un testo. Questo è uno dei limiti che noi (o almeno alcuni di noi) adulti ha verso un qualcosa su cui preferisce opinare piuttosto che andare a vedere di cosa esattamente si tratta. Il maghetto più famoso del XXI secolo sembra aver stregato tutti. Non poteva essere altrimenti: in questo primo capito della saga, Harry sembra essere vicino al nostro quotidiano più di chiunque altro. Le prime fasi del racconto, infatti, lo vedono protagonista negativo, suo malgrado, nelle vicende della famiglia che lo ospita e su cui sembra ispirare antipatia all’ennesima potenza. Nei dialoghi che seguono non si riesce a intravedere il motivo che porta a questo comportamento da parte loro. Quella che sembra una vita tutto sommato normale, condita però da stranezze, viene radicalmente sconvolta dalla comparsa di personaggi magici che entrano, senza mai più uscirne, in relazione con il giovane Potter. Quest’ultimo, viene catapultato di peso in un mondo tanto distante dal suo da creargli non poche difficoltà. È proprio il cambio radicale di prospettiva che sembra sconvolgere il lettore, colto alla sprovvista da quella svolta inaspettata. L’incontro con Hagrid, Ron, Ermione e l’arrivo ad Hogwarts sono descritti dall’autrice in un turbinio di episodi che costringe il lettore al proseguimento della lettura, non volendo abbandonare il filo della narrazione. Romanzo più che piacevole. L’immaginazione ha libertà di spaziare come meglio crede. Non ci sono freni, nessun divieto e, come se questo non bastasse, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Tra episodi di vita e lezioni di magia, di questo primo libro della saga a colpire non è solo il romanzo in sé ma, anche, la sua storia editoriale. Infatti, questo primo capitolo, udite, udite, venne respinto da molte case editrici che, maldestramente, rischiarono seriamente di non far vedere la luce a questo romanzo. Un testo, Harry Potter e la pietra filosofale, che sembra essere molto di più di una semplice storia fantasy: è un percorso di vita. È forse questa è la magia più grande che la Rowling compie: dare vita a questo suo meraviglioso scritto.
Fonte https://armandolazzarano.altervista.org/ |
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