Resoconto incontro Fusione, scorrettezza e falsità |
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domenica 3 settembre 2017 20:15 |
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Fusione, il resoconto relativo all’incontro tenutosi nei giorni scorsi tra i due enti di Rossano e Corigliano e diffuso da quest’ultimo è scorretto nei metodi e falso nei contenuti. È chiaro: si cercano pretesti; si strumentalizza; si vuole evitare il pronunciamento popolare con il Referendum. Dietro c’è una precisa regia, che viene da altri luoghi e serve interessi che nulla hanno a che vedere con quelli del territorio. Un tema importante come quello della fusione merita e necessita di maggiore passione, impegno civico ed identitarismo. Sono e rimango rispettoso nei confronti della Città di Corigliano e dei suoi cittadini. Occorre tutelare l’immagine di Rossano, di rilievo internazionale.
È, questo, in sintesi il contenuto della lettera aperta che l’assessore al bilancio Nicola CANDIANO indirizza al Primo Cittadino Stefano MASCARO, in merito al comunicato inoltrato alla stampa dall’Amministrazione Comunale di Corigliano.
LETTERA INTEGRALE
Caro Sindaco,
sono rimasto a dir poco allibito, insieme ad altri partecipanti, nel leggere il comunicato del Comune di Corigliano in merito all’incontro tra le delegazioni dei due enti sulla situazione finanziaria; incontro sul quale ti avevo relazionato per le vie brevi, in termini del tutto diversi ma, credimi, veritieri. In oltre trent’anni di impegno politico, non mi era mai capitato nulla di simile. Alla sorpresa ha fatto seguito l’indignazione, per le ragioni che ti vado a spiegare. Trovo quel comunicato innanzitutto scorretto nel metodo, perché si era concordato di dare notizia solo dell’incontro avvenuto e di rinviare le puntuali informazioni ai successivi approfondimenti per verificare il superamento delle permanenti reciproche perplessità. E di tanto vi è traccia probante. Ma esso è anche falso nel contenuto, perché diverso è stato l’effettivo svolgimento del confronto, incentrato più sulle metodiche che sui risultati. Non vi è stato nessun riconoscimento da parte del Comune di Rossano, ma puntuale contestazione delle distorte letture dei dati; e - di contro - pertinenti osservazioni sono state avanzate sui dati di Corigliano, sulla situazione debitoria e sulla capacità o ritardo di riscossione. Ed altro ancora. Da qui l’impegno, preso a fine riunione, per altri incontri di approfondimento e per l’apertura di tavoli su diversi temi come quello dell’organizzazione e del personale. Poi è arrivato il comunicato, contenente distorsive affermazioni, per le quali i partecipanti non sono titolati mancando della necessaria terzietà, nè tampoco può esser loro riconosciuta superiore competenza. È evidente che qualcosa non torna. Ed allora, ormai, mi è definitivamente chiaro che tutto ciò ha rappresentato e rappresenta per qualcuno solo un pretesto, una strumentalizzazione. Dietro c’è una precisa regia, invero nemmeno abile e ben celata, ma rozza ed evidente, che incrocia soltanto incidentalmente alcune convenienze di breve periodo degli ospiti di Palazzo GAROPOLI, ma viene da altri luoghi e serve interessi che nulla hanno a che vedere con quelli del territorio. Anzi. La mia valutazione non è riferita all’intera delegazione ospite, chè anzi il disagio di qualcuno era evidente e - nella sua onestà intellettuale - deve essere rimasto sorpreso quanto me da quel tipo di comunicato. Però non è possibile il dialogo con i sordi, con chi ripete come un disco rotto le stesse cose secondo un copione già scritto o come se seguisse suggerimenti attraverso un microfono nascosto. Il comunicato - ripeto incredibile - non è altro che il subdolo tentativo di evitare la chiarezza, ormai prossima ad emergere. Non bisogna perdere di vista che la fusione di due Comuni è innanzi tutto una questione politica, che richiede passione, impegno civile, attaccamento alla Comunità e radicamento sul territorio, capacità e volontà di capire le ragioni dell’altro. Bisogna sentirla sulla propria pelle, anche sanguinante di ferite, per le troppe occasioni perdute nel passato e trovare dentro di noi le ragioni e la forza di una riscossa epocale per le future generazioni. Perciò credo non sia una buona idea affidarsi a presunti tecnocrati, la cui arroganza è pari solo all’indifferenza per il bene comune, non importa se provengano da Cosenza, Milano o Bruxelles: solo ulteriore inutile mortificazione per la realtà locale che, di certo, non manca di valide competenze. Rossano ha il dovere di tutelare in ogni sede la sua immagine, di rilievo internazionale, dai maldestri tentativi spesi da qualche sparuto soggetto spregiudicato, solo per coltivare un proprio obiettivo di corto respiro. E questo compete a te come Sindaco della Città. Occorre prendere atto che il bon ton istituzionale e la tua personale signorilità, riconosciuta ormai anche dai cittadini coriglianesi, non hanno fatto premio rispetto alle furbizie di pochi ma ben visibili individui che - non solo remano contro la fusione, abusando dei ruoli ricoperti - ma avendone paura vogliono evitare il pronunciamento popolare con il referendum, sfidando persino la legge. È il momento di combattere tutto ciò a viso aperto, liberando il campo solo al confronto delle idee, anche se acceso, ma leale. Pochi sanno della generosità tua e della classe dirigente che oggi guida Rossano che, pur di raggiungere l’obiettivo, è pronta a lasciare dopo poco più di un anno le proprie postazioni di governo. La qual cosa è di per sè garanzia di sincerità e di buona fede. Ma vi è di più. La mia posizione - ci tengo a dirlo - è spinta anche dall’amore profondo che nutro verso la Città di Corigliano ed i cittadini di quella comunità, in cui ho trovato gli affetti di una vita, le amicizie che resistono al tempo e qualche importante soddisfazione professionale. Da questo punto di vista penso di essere al di sopra di ogni sospetto. Perciò, incrociare posizioni incomprensibili mi procura sofferenza personale. In conclusione, nelle condizioni date e tranne che esse non mutino, ti chiedo di sollevarmi da ogni impegno a partecipare ad ulteriori incontri con il Comune di Corigliano sul tema. Ti ringrazio, rinnovandoti per il resto il mio attaccamento e la mia dedizione al progetto politico che coraggiosamente stai portando avanti. - (Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying – 345.9401195).
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COMUNICATO STAMPA
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