Risposta a Francesco Laurenzano |
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giovedì 22 giugno 2017 15:08 |
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Caro Francesco, in primo luogo voglio ringraziarti per il tempo dedicatomi, sicuramente notevole. Alla mia risposta vorrei dare lo stesso taglio della tua, dunque replicarti punto per punto. Cercherò di essere breve, perché sai, il tempo è una risorsa scarsa, ed essa diventa poi vitale nel momento in cui sei alle prese con lavoro e studio contemporaneamente. Spero tu mi comprenda. - Ai primordi del mio articolo, scrissi che la fusione avesse un mordente di “dubbia interpretazione”. Nel tuo commento, mi chiedi di palesare tale mordente… ora, vorrei rivolgerti una domanda molto semplice: ma se avessi avuto ben chiaro il mordente, lo avrei etichettato come ambiguo? È palese che se scrivo di un mordente ancora non pervenutomi, alla domanda “di che mordente parli” non riuscirei a replicarti. Mi sembra al quanto logico. - Il comunicato stampa mi riservo di palesartelo, per non alimentare i già tanti dissidi che si sono venuti a creare. Anche io vorrei stabilire un dibattito civile e costruttivo sul tema, ma non so se questo sia condiviso dai più. Addirittura, almeno da quanto ho potuto constatare, proprio tu non perdi tempo ad etichettare in maniera lapidaria l’articolo da me scritto come “privo di fondamenta”, nonostante io abbia argomentato (a mio dire esaustivamente) la totalità dei motivi per i quali sono prossimo a bocciare il referendum. Spero soltanto che tu abbia preso un abbaglio e che non si verifichi di nuovo. A portare qualità al dibattito siamo chiamato a farlo in primis noi giovani. Se esordiamo in questo modo, abbiamo già perso in partenza. - Praticamente si. Io sostengo che l’idea sia buona, “nobile”. Ma per come è stata portata avanti, e sta giungendo a destinazione, mi viene di bocciarla. Ovviamente, quella piccola parte del Sì che si comporta in malo modo, la etichetto come “un ulteriore incentivo a bocciare il referendum”, per enfatizzare. Non per altro. - Sì, siamo totalmente decontestualizzati da qualsivoglia forma premiale di matrice Statale. Dico questo perché la Delrio è una legge che incentiva le fusione dei “piccoli comuni”. A renderlo ancora più evidente, sono proprio le forme premiali: infinitesimamente piccole, almeno per quanto riguarda i nostri territori. 2 milioni in più all’anno, aumentano la nostra complessiva capacità di spesa di appena il 3%! Ma davvero pensiamo che risolviamo i problemi di un territorio di 80mila abitanti con 2 milioni in più all’anno? Inutile farli passare per una mega mancia statale, non lo è affatto! Non a caso, si prendono ad esempio realtà come “Valsamoggia”, Montoro, Porto Viro, Figline ecc, che sono rispettivamente comuni derivanti in alcuni casi da fusioni di più città (vedi Valsamoggia, deriva dalla fusione di 5 comuni) e che (dato su cui riflettere molto) contano rispettivamente 30mila, 20mila, 14mila e 23mila abitanti. Non 80mila! Dire che sarebbero soltanto due caffè al mese per cittadino, non è una riduzione banale, è la realtà! Tu mi parli di investimenti a lungo termine, ma non mi prendi in considerazione l‘eventuale aumento di spesa. Quei soldi serviranno a coprire (in parte) il rincaro della spesa procapite necessario per garantire lo stesso livello dei servizi di cui usufruiamo oggi. Ma tutto questo non l’ho inventato io. Lo dice l’istituto SOSE, una società figlia del Ministero dell’economia e delle finanze che si occupa proprio di questi studi. E non mi si venga a dire “ ma con Cassano non sarebbe ancora peggio?” perché certo, con Cassano seguiremmo la stessa virtù, ma sarebbe un altro paio di maniche in quanto si tratterebbe di proiezioni future ben più vantaggiose di quelle attuali. Nella nota che ho riportato sul blog, ho avuto modo di accennarlo. - La fusione si pone l’obiettivo di riunificare la Sibaritide. A confermalo sono proprio i promotori della stessa che più volte hanno detto di voler inglobare Cassano non appena concluso l’iter di fusione attuale. Ma la cosa che lamento è che non hanno minimamente preso in considerazione la questione che la Città di Cassano non vorrà mai entrare a “giochi fatti” e questo è stato anche ripetuto dal Sindaco Papasso ad un simposio organizzato in terra nostra. Il consiglio di Cassano mai potrebbe deliberare l’entrata nell’iter se prima questo non viene accolto formalmente dalla Regione Calabria. Ovvio che non ha deliberato, non poteva! Per permettere a Cassano allo Jonio di subentrare nel progetto di fusione, bastava un emendamento integrativo alla proposta di legge n. 182/10. Ciò non è stato fatto, nonostante i numerosi richiami da parte sia di Papasso che del Sindaco della nostra città, entrambi sostenuti dal popolo che avrebbe sicuramente gradito di più una fusione “a tre teste” che abbia avuto come serio obiettivo quello di diventare la Città di Sibari. - Ripeto quanto riportato poc’anzi, se da me ti aspetti nomi e accadimenti ben precisi, perdonami ma non li avrai mai. Non voglio rischiare di trovarmi in situazioni scomode per via di una semplice manifestazione di pensiero. L’elemento culturale non c’entra nulla con quello economico, seppure di fondamentale importanza. Quando parlo di “Brand” parlo di come la figura storica della Città di Sibari possa attrarre turismo ed investimenti, cosa che la nuova “CO-RO” sicuramente farebbe in misura minore. - Lo studio lo trovi ben spiegato in un articolo che ho avuto modo di pubblicare, sempre qui sul blog, circa un mese fa. Lì, trattavo la questione dell’economie di scala prendendo in esame il territorio nostrano sulla scia di quanto fatto anche dal Prof. Aiello nella sua Presila e riportato sul portale opencalabria.it, che ti invito a visionare. Poi è ovvio che si tratta di un ragionamento statistico, l’analisi delle singole realtà lascia il tempo che trova. Sicuramente si verificheranno delle eccezioni, ma non possiamo perderci nel “pollo di Trilussa”… - Le mie fonti sono gli atti pubblici comunali che si trovano anche online sui portali dei rispettivi comuni. Tu prendi in esame un dato di “Openopolis” risalente al 2014. Io parlo del 2016, ovvero dell’anno appena concluso. Ovvio che ti trovi con dati divergenti… la normativa a cui fai recapito (l’art. 1, c. 124, lett. B. della L. n.56/2014) parla di tutt’altro, ovvero del revisore dei conti. A me non interessa chi controlla e garantisce, ma su cosa va ad agire, ossia i conti stessi! - Parlo di come le istituzioni ci hanno girato le spalle e lo faccio con cognizione di causa. Stiamo chiedendo da un anno uno studio di fattibilità che, certo, non è contemplato espressamente dalla legge, ma che quasi nella totalità dei casi di fusione in tutta Italia è stato fatto, almeno dalle realtà che mi pervengono. È da pazzi fondersi senza aver valutato vantaggi e rischi derivanti dalla fusione! E questo è un dato oggettivo su cui c’è poco da sindacare! Se ti opponi persino a questo mi dai a pensare che la tua non sia un opposizione sentita, ma semplicemente dovuta. Strano, troppo strano… - Sul penultimo punto, voglio vederci chiaro. Solo perché sorgono dei comitati del Sì su Corigliano, adesso si vuol far passare questo progetto di fusione come condiviso? No, non te lo permetto. Il fatto che sorgano dei comitati per Sì, non sancisce la condivisione in seno di iter burocratico. Quello che lamento io, è proprio questo. Corigliano voleva formalizzare l’apertura a Cassano e nessuno le ha dato seguito; Corigliano voleva vederci chiaro sui conti comunali, a seguito di alcune dichiarazione dell’Assessore Candiano, e l’intera amministrazione Rossanese ha pensato bene di deviare la richiesta di revisione e, ancor peggio, di linciare il nostro sindaco per questa “indecente richiesta”; Corigliano voleva un proroga del referendum per poter definire meglio i punti su cui le stesse amministrazioni si trovavano in disaccordo, ma ciò non è stato ascoltato. Allora dimmi, dove c’è stata collaborazione? Praticamente da nessuna parte. A me non interessano le responsabilità di ciò, ma se permetti mi lamento e denigro pesantemente chi non ha permesso l’armonia delle due amministrazioni. Le ingerenze esterne di cui parlo, te le risparmio, ma penso che siano state e sono tutt’ora sotto gli occhi di tutti. Parlo di quei 4 gatti preposti ad informare la popolazione che tutto hanno fatto meno che fungere da collante tra le istituzioni rappresentative e il popolo. In una parola: indecenti.
Tu affermi che dal fronte del NO “non arriva nessuna proposta di crescita”. Ma la ratio essendi di un fronte del No può essere altro se non quello di declinare una proposta motivandola? Ovvio che no! Ci tengo a ribadire, però, che sul versante del NO ci stazionano persone per bene e lungimiranti, che masticano politica da anni e che partoriscono proposte migliorative per questo territorio giorno dopo giorno. Bollare un’intera comunità come priva di contenuto e capace solo di criticare, non solo fa di te un ragazzo di poca clemenza, ma offende la miriade di persone che con mordenti più che validi si sente contrario a questo progetto di fusione. Spero di essere stato abbastanza chiaro e, soprattutto, di averti fatto capire quanto c’è dietro un semplice “No”. Mi complimento con te per la pazienza e l’attenzione dimostrata, spero di incontrarti di persona così da poterne discutere sicuramente meglio. In bocca al lupo.
Leggi anche: Quello del 22 ottobre sarà un Sì, in risposta a Mattia Salimbeni
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COMUNICATO STAMPA
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