Siamo abituati ad avere talmente tanto che spesso non godiamo dalle tante occasioni di gioia che la vita a noi fortunati ci regala quotidianamente. Dopo una lunga serie di richieste esaudite questa sera ci tocca il circo. Mentre siamo seduti aspettando che lo spettacolo inizi tra “mamma che puzza, mamma ho sete, mamma mi compri la lucine?“ Un folto gruppo di ragazzi di colore “profughi come siamo stupidamente abituati a chiamarli“ accompagnati da una qualunque associazione fa il suo ingresso nel tendone. Avranno avuto non più di 16/17 anni con molta compostezza hanno preso posto. Dai loro occhi si leggeva un’età che triplicava quella anagrafica, ma i loro sorrisi, la loro meraviglia era imparagonabile a quella di qualsiasi bambino presente nel tendone. Erano felici ed entusiasti e io mi sono vergognata per le troppe volte che non gioisco per l’immensa fortuna che ho. Mi auguro che la meraviglia che ho letto sui loro volti cancelli anche solo per un attimo la nostalgia della loro terra lontana, la tristezza del pensiero dei loro cari lontani ed il triste ricordo della loro traversata. Non esiste colore e nazione che ci rende diversi siamo figli dello stesso cielo figli della stessa terra. Giovani uomini che nel loro cuore hanno il coraggio di grandi guerrieri. Guerrieri feriti ma giovani uomini in cerca di un futuro migliore. Mi sento di ringraziare tutto quegli uomini e donne di buona volontà che cercano attraverso il loro piccolo o attraverso la associazioni di regalare un momento di serenità a tutti coloro i quali si sentono persi e denudati delle proprie origini rendendoci a loro volta un po’ più liberi dai nostri pregiudizi.