Lettera aperta di Mario Luzzi, Papà di Fabiana |
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giovedì 2 giugno 2016 15:58 |
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E’ con il terrore e la rabbia nel cuore che mi accingo ancora una volta a scrivere queste parole che pesano come un macigno, lanciato troppe volte nel vuoto, inascoltato da parte di chi dovrebbe ascoltare ma purtroppo non vuole sentire. Quanto ORRORE, DOLORE, RABBIA, IMPOTENZA, siamo ancora costretti ad ascoltare e rivivere; fatti di cronaca nera come il carbone, di giovani vite distrutte e bruciate nel vero senso della parola. Ritengo che non possiamo più essere spettatori inermi, insensibili, quasi indifferenti, davanti alla distruzione della preziosa ed insostituibile vita delle nostre figlie, mogli, madri. Chiedo ancora URLANDO a tutte le forze politiche di fermare immediatamente con delle leggi urgenti e punitive ETERNE per chiunque distrugge la vita altrui. Anche la vita di questi mostri deve per forza essere rinchiusa PER SEMPRE in carcere senza poter avere nessuna speranza di essere un giorno liberi. Chiedo al governo di porsi il problema primario e urgente di come intervenire IMMEDIATAMENTE contro chi sta distruggendo con ferocia inaudita il diritto universale alla vita. Non possiamo assistere all’uccisione delle nostre figlie e contemporaneamente avere delle LEGGI CHE PROTEGGONO E DIFENDONO I MOSTRI ASSASSINI. Chiedo ancora una volta ai giudici di usare LO STESSO GIUDIZIO E LA STESSA CONDANNA che usano i mostri nei confronti delle vittima: PENA ETERNA, CARCERE A VITA. Chiedo ancora al governo e al presidente della Repubblica di poter incontrare a Roma tutte le famiglie delle vittime per poter comprendere e vedere con i propri occhi cosa significa essere colpiti da mostri sciallarati senza ragione. Concludo dicendo che FABIANA, SARA, GIORDANA, MARIA, MARGHERITA sono alcune delle vittime delle 452 donne distrutte in meno di tre anni. VERGOGNA E TERRORE! Attendo risposte urgenti da parte del governo. Mi unisco con tutto il mio cuore all’incommensurabile dolore della famiglia di Sara Di Pietrantonio e di tutte le famiglie costrette a vivere il nostro stesso dolore eterno.
Mario Luzzi
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COMUNICATO STAMPA
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