DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA LUZZESE CALCIO DOTT. MARCO MIRABELLI |
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mercoledì 24 febbraio 2016 15:50 |
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Mio malgrado, sono costretto a ritornare sulle vicende degli ultimi giorni. Provo profonda amarezza per quanto vissuto. Mi considero uno sportivo, una persona capace di apprezzare e vivere con serenità il lato più piacevole del calcio. Non ho obbiettivi personali da raggiungere, nella vita mi occupo di altro e per me presiedere una società dilettantistica rappresenta un piacevole svago, un modo per vivere in prima persona un mondo affascinante come quello del calcio. Negli ultimi giorni sono stato insultato, la mia squadra è stata presa di mira in maniera deplorevole, la struttura che ospita le nostre gare è stata danneggiata. Personalmente ho provato profonda amarezza a vedere tanto nervosismo, tanta ansia, nel viso dei tifosi presenti sulle tribune del San Francesco. Il calcio deve essere un momento di aggregazione, di spensieratezza, a prescindere dal risultato della giornata. Mancano le condizioni per andare avanti. Sono deluso profondamente. Nei prossimi incontri ancora non so se la mia squadra si presenterà in campo. Non posso mettere a repentaglio l’incolumità di tanti tesserati della mia società per un finale di stagione troppo nervoso. Amo moltissimo questo sport, ma ultimamente, è troppa l’amarezza per quanto succede intorno a questo movimento. Lo dico a chiare lettere. Se qualcuno vuole una Luzzese timorosa o con paura non sprechi più energie. Ho constatato un clima di minacce e di rabbia. Non c’è bisogno di andare oltre o di proseguire con le intimidazioni. Lo ripeto : non ho alcuna missione da compiere o interesse economico. Se questo calcio non accetta la mia figura e quella della mia squadra sono pronto, a malincuore ma in modo netto, a ritirare la squadra. Il calcio dilettantistico andrà certamente oltre, ma io non ho alcuna intenzione di mettere a rischio la salute dei miei tesserati o di piegarmi a compromessi antisportivi.
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COMUNICATO STAMPA
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