Il libro che tratteremo oggi tratta uno degli argomenti più discussi e controversi di questi giorni, ISIS e CALIFFATO.
L’autore Domenico Quirico ci propone un lungo e faticoso viaggio che va da Istambul fino alla Nigeria facendo varie tappe in luoghi che egli steso definisce «il totalitarismo islamista globale».
Questo libro è la prosecuzione di un altro scritto precedentemente subito dopo il suo rapimento e successiva liberazione che porta il titolo di “L’Impero del Male”.
Da sua stessa ammissione lo scrittore dice che :
Del Califfato ho sentito parlare la prima volta quando ero prigioniero. È il racconto di un viaggio nei Paesi in cui in realtà il Califfato c’è già».
Di ritorno dalla Siria, lo scrittore e giornalista Quirico aveva provato a lanciare questo strano allarme sulla deriva islamista a cui l’Occidente stava andando incontro. Un grido d’allarme rimasto inascoltato, perché strano e bizzarro, sino a ieri.
Quirico dice: «L’islamismo radicale è una realtà presente da tempo nei nostri Paesi. Probabilmente dopo i fatti dell’11 settembre si riteneva che fosse stato contenuto e limitato. Invece la minaccia era di tipo diverso. È nato uno stato islamico nel cuore del vicino Medio Oriente e controlla ormai vasti territori, dalla Nigeria al Sinai. In principal modo sono stati sottovaluti i numeri dell’adesione europea all’Isis».
Questo libro meraviglioso e pauroso- a parer mio- ci riporta ad atti terroristici di matrice islamica di recente esecuzione. Avendo letto con cura e meticolosità ogni singola pagina mi rincresce dire che l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, l’ho vissuto quasi come un presagio e se da lettore non mi sono meravigliata più di tanto dell’accaduto, provo ad immedesimarmi in colui che la vicenda- non questa in particolare- ha provato a denunciarla con il suo libro.
La cosa che mi ha colpita maggiormente leggendo questo libro e che per ammissione di Quirico fu proprio Abu Omar, il capo del drappello di Jabet al Nosra che lo aveva sequestrato, a parlarle del grande sogno, quello di far rinascere non solo il califfato di Siria, ma anche e soprattutto ‘’il Grande Califfato’’ .
Alla denuncia ritornato in occidente Qurico si sentì replicare che il califfato era roba vecchia di millenni, quelle riportate erano sciocche affermazioni di qualche emiro con manie di grandezza...
Bene quelle sciocche parole quasi vaneggianti che lo scrittore ha denunciato oggi sono un’amara realtà alla quale assistiamo quotidianamente in tutte le ore del giorno, accendendo semplicemente il televisore, e purtroppo abbiamo l’impressione che prima o poi ci sentiremo bussare anche alle porte del nostro paese civile e pacifista. Un paese che non ha ascoltato il grido di un proprio figlio perché spesso è meglio non sapere.
Io invece a chi fosse interessato a sapere, a conoscere cos’è l’ISIS, il CALIFFATO invito alla lettura di questo libro.
Vi lascio ad un breve estratto per capire e comprendere meglio a cosa andremo incontro con questa lettura:
‘’L’emiro oggi non combatterà, è ferito, ogni tanto mi pone domande, ha cercato di convincermi ad abiurare la fede cristiana e a diventare musulmano: «Cristiano, tu non sai niente, il vero cambiamento, quello vero è nelle mani di Dio. Eretici pestilenziali come Bashar, questo fetido alauita, hanno allentato il rapporto con Dio. Ma anche gli altri, Mubarak e Ben Ali, non sono veri musulmani; a parole dicevano sì alla legge islamica, ma poi fanno leggi ispirate a quelle dei Paesi occidentali, fingono di essere musulmani e obbediscono agli ordini dell’America. Con l’aiuto di Dio noi spazzeremo via Bashar e uccideremo tutti gli alauiti, razza di Satana, miscredenti... anche le donne e i bambini. Non ne resterà nessuno in Siria e cacceremo i cristiani che non accetteranno di pagare la tassa. Costruiremo, sia grazia a Dio Grande Misericordioso, il califfato di Siria... Ma il nostro compito è solo all’inizio. Poi sarà la volta degli altri capi traditori, in Giordania in Egitto in Arabia: uno a uno. Alla fine il Grande Califfato rinascerà, da al-Andalus fino all’Asia. ‘’
‘’ Il totalitarismo islamista era nato, silenziosamente, senza che lo vedessimo crescere accanto a noi. (...) Era passato un anno intanto dal mio sequestro, appena un anno; ma da Raqqa nell’Est della Siria, dove i miei sequestratori mi avevano portato nell’ultima fase della prigionia, giungevano ormai voci e poi notizie sensazionali e allarmanti: il gruppo Per lo Stato islamico in Iraq e nel Levante, guidato da un iracheno misterioso che si faceva chiamare Abu Bakr al-Baghdadi, stava diventando sempre più potente, assorbiva a grandi brancate ampie parti del territorio liberato dal regime. Chi non veniva spazzato via era costretto ad accettare di infeudarsi ed entrare a far parte dell’armata dell’Isis, e seguirne le bandiere vittoriose.
A giugno erano un esercito di trenta, quarantamila combattenti, come ammetteva a denti stretti la Cia; dopo aver varcato e distrutto la frontiera dilagò in Iraq sbriciolando l’esercito sciita armato dagli americani. Mossul, due milioni di abitanti, cadeva sotto l’urto di un attacco dall’esterno e della insurrezione di una quinta colonna che si era tenuta nascosta in città. Anche Baghdad sembrava in pericolo, tutta la pianura di Ninive era perduta, dalla Grande Moschea di Mossul al-Baghdadi proclamava la rinascita del califfato e dichiarava guerra all’Occidente: arriveremo a Roma... ‘’
Titolo IL GRANDE CALIFFATO
Autore DOMENICO QUIRICO
Pagine 240
Costo 16,00€
Collana I Colibrì
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